Autostrade Paragone dice: “La parola revoca è scomparsa. Temo che sia la classica soluzione mediana e irriterà chi pensa che in questo Paese chi è colpevole non paga mai”. Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto e pronto a lanciare il suo nuovo partito, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus per parlare anche del tema del giorno, la concessione ad Autostrade per l’Italia e la possibile revoca, sempre più lontana.
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Autostrade Paragone: “Voglio vedere i valori di scambio”
Riguardo all’operazione che il governo vorrebbe portare a termine invece della revoca della concessione, cioè l’acquisizione delle quote dei Benetton da parte di Cassa Depositi e Prestiti, Paragone ha detto: “Voglio vedere i valori di scambio, perché è lì se capisci se i Benetton se ne vanno con qualcosa in tasca. La parola revoca è scomparsa. Temo che sia la classica soluzione mediana e irriterà chi pensa che in questo Paese chi è colpevole non paga mai. E’ l’incapacità e il fallimento di un modello gestionale legato alle privatizzazioni”.
Gianluigi Paragone nuovo partito: “Siamo a buon punto, l’ultima settimana di luglio la presentazione”
Riguardo il suo nuovo partito, Gianluigi Paragone ha delineato la road map per la nascita del nuovo soggetto politico. “Siamo a buon punto, l’ultima settimana di luglio faremo una conferenza stampa per presentarlo – ha affermato Paragone – Nel nome ci saranno riferimenti all’Italia e all’Europa. Sarà il primo ed unico partito che dirà esplicitamente che l’Italia deve uscire dall’Ue. Il problema delle alleanze non sarà un problema per noi, ma per gli altri. La spigolosità di un soggetto politico come il nostro è talmente evidente che diventerà un problema per chi verrà a bussare alla nostra porta”.
“Quest’idea non è un capriccio – ha detto l’ex esponente M5S – il mio non è un posizionamento politico, la mia vera preoccupazione è costruire il miglior laboratorio possibile per supportare nel miglior modo possibile la tesi politica che sta alla base del partito. Il mio miglior alleato sarà proprio l’Europa stessa, perché non scarica sull’economia reale. Più diranno che arrivano tanti soldi e più la gente dirà: io non li vedo. Se arrivassero, arriverebbero tra due anni. L’economia reale ha bisogno di liquidità adesso. Ma poi vi sembra normale che Conte debba andare col cappello in mano dagli olandesi? Dov’è lo spirito dell’UE? Sono sicuro di non avere problemi in cabina elettorale, perché quando sei preciso sulla tua posizione politica la gente ha capito cosa stai dicendo”. >> Tutte le notizie di politica italiana