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‘Ndrangheta, maxi operazione a Catanzaro: indagato il segretario dell’Udc

21/01/2021 11:47 - Aggiornamento 21/01/2021 12:03

Si chiama “Bassa profilo” la nuova operazione contro l”Ndrangheta coordinata dal procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri e che coinvolge 200 agenti della Direzione investigativa antimafia, 70 unità tra polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza con il supporto di quattro unità cinofili e un elicottero. Un’operazione enorme che ha portato il carcere a 13 persone e i domiciliari ad altre 35. E che, tra gli indagati, vede emergere anche i nomi di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, e di Francesco Talarico, assessore al bilancio della Regione Calabria.

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'ndrangheta

‘Ndrangheta, un’operazione che coinvolge tutta Italia

Con l’operazione “Bassa profilo” contro l’Ndrangheta, la procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di svariati sequestri di beni costruiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali. Tra l’altro, durante le indagini sarebbe emersa anche la movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro. Al momento sono stati coinvolti nella maxi operazione imprenditori, esponenti della pubblica amministrazione ritenuti collusi con le organizzazioni criminali, ma anche diversi colletti bianchi di Catanzaro e provincia. Le custodie cautelari, poi, sono scattane nei confronti di presunti esponenti delle cosche più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro. In particolare, si tratta di “Bonaventura”, “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”.

Inoltre, nel registro degli indagati spicca il nome del segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa. Questa mattina la sua casa romana è già stata perquisita e passata al setaccio dagli uomini della Dia coordinati da Maurizio Vallone. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Agi, infatti, Cesa sarebbe indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il segretario, comunque, ha già confermato di aver ricevuto un avviso di garanzia su “fatti risalenti al 2017”, e ha spiegato di ritenersi “totalmente estraneo. Chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese, rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato”, ha dichiarato.

Tra gli indagati il segretario dell’Udc

Un altro dei nomi finiti nel registro degli indagati è quello dell’assessore regionale al bilancio della Calabria Francesco Talarico, ora ai domiciliari. Sulla maxi operazione che ha coinvolto tutta Italia è già intervenuto anche il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il quale si è detto molto soddisfatto del lavoro di Gratteri. Morra, infatti, questa mattina ha parlato di “azione concreta contro le mafie” che “riporta la ricchezza nelle mani dei cittadini”. In seguito, poi, ha aggiunto che questa operazione è “un reale Recovery Fund che deve essere sempre attivo. Questi arresti dimostrano che lo Stato non solo è presente, ma che è anche più forte e tenace”. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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