Nicola Zingaretti vittima di una bufala creata ad hoc per alimentare la “cultura dell’odio”. Il segretario del Pd, guarito due giorni fa dal Coronavirus, è voluto intervenire sulle false notizie che circolano sul suo contagio. «Chi non ha argomenti sparge odio e fake news. Denunceremo e tutti i risarcimenti saranno devoluti alla Protezione civile e alla ricerca pubblica in sanità», ha scritto sul suo profilo Facebook il politico romano. «A quanti è già arrivata via WhatsApp o sui social una bufala sul mio conto? In pochi giorni questi ‘bufalari’ sono stati capaci di dire che: non ho mai contratto il coronavirus, poi invece che l’ho preso ma mi sono curato in clinica privata. E altre sciocchezze ancora», ha proseguito il leader del Partito Democratico.
Nicola Zingaretti furioso: «Fake news su di me. Denuncerò e devolverò i soldi a Prociv e Sanità»
«Non si tratta solo di fake news gravissime ma di una vera e propria campagna denigratoria e di disinformazione che mira a creare notizie false per poi diffonderle ovunque. Oggi riguarda me, ma questo fenomeno potrebbe coinvolgere chiunque e va arginato perché, mai come in questo momento, noi abbiamo bisogno di unità, coesione, impegno alla diffusione di informazioni utili», ha proseguito Nicola Zingaretti, che aveva annunciato di essere risultato positivo al Covid-19 il 7 marzo scorso. Il 54enne dopo aver passato 23 giorni di isolamento in casa, nella capitale, è guarito.
I Dem: «Non si deve giocare mai sulla pelle delle persone e tantomeno con il coronavirus»
Già ieri il Pd si era espresso con fermezza sui social lamentando la diffusione di una fake news ai danni del segretario dei Dem: «Non si deve giocare mai sulla pelle delle persone e tantomeno con il coronavirus. Lo rivendichiamo per noi, quanto per i nostri avversari. Gira questa brutta fake news, cioè che Nicola Zingaretti sarebbe stato privilegiato e si sarebbe curato in una clinica privata”, si leggeva in un post su Facebook del Pd Lazio. «È falso. Nicola è stato in isolamento domiciliare a casa, nella sua stanza, seguito dalla Asl del territorio. Come accade a tutti. Come tante altre persone, è stato seguito da dottori e operatori sanitari che ringraziamo ogni giorno per prendersi cura delle italiane e degli italiani in questo momento difficile. La cultura dell’odio e di chi non ha argomenti ricorre a tutto, anche alle falsità, per gettare fango anche su vicende delicate. Bisogna denunciarlo e reagire. Il nostro paese è in sofferenza. Serve unità, coesione, uno sforzo collettivo. Non notizie inventate. L’Italia ha bisogno di noi, di ognuno di noi. Abbiamone cura».