Brutte notizie per gli automobilisti: è in arrivo una “stangata” sul diesel, che verrà tassato come la benzina. In un nuovo riordino fiscale, è prevista la revisione delle accise sui carburanti, con il diesel che potrebbe vedere l’equiparazione della sua tassazione a quella della benzina, portando a un aumento significativo dei costi alla pompa. Questa proposta, parte di un piano più ampio denominato “Tax expenditures“, potrebbe generare oltre 2 miliardi di euro per lo Stato. Ora, entriamo nei dettagli.
La differenza attuale tra le accise è significativa: attualmente, quelle sul diesel sono fissate a 61,7 centesimi al litro, mentre quelle sulla benzina sono a 72,8 centesimi al litro. Con la revisione fiscale, la tassa sul diesel potrebbe essere allineata a quella della benzina, cancellando quindi lo sconto attuale, che è visto come dannoso per l’ambiente e non in linea con gli obiettivi di transizione ecologica. Questa decisione potrebbe avere un forte impatto sia sulle famiglie che sull’economia, colpendo settori chiave come quello agricolo, che fa ampio uso del gasolio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il piano del governo e la riforma fiscale
La proposta di allineamento delle accise tra diesel e benzina è un’azione volta a finanziare le casse dello Stato e a favorire la transizione ecologica, ma rischia di gravare sulle tasche degli italiani e sull’economia di settori che dipendono fortemente dal gasolio. Come riportato da Il Messaggero, tale misura è contenuta nel Piano strutturale di bilancio (Psb), che ha tra gli obiettivi l’efficienza del sistema fiscale italiano e il supporto alla transizione energetica. La riforma fiscale prevede di utilizzare il riordino delle spese fiscali come leva strategica per raggiungere questi obiettivi. L’incremento delle accise sul diesel permetterebbe allo Stato di ottenere maggiori entrate e finanziare altri progetti, ma allo stesso tempo metterebbe in difficoltà molte famiglie e imprese.
L’impatto sui consumi e sulle famiglie
Secondo i dati del Centro Studi Promotor, nel corso degli anni si è verificato un cambio significativo nei consumi di carburante. Nel 2000, sia la benzina che il diesel avevano un consumo simile, intorno ai 22 miliardi di litri. Nel 2023, però, i consumi di benzina si sono dimezzati a 11 miliardi, mentre quelli del diesel sono saliti a 28 miliardi di litri. Questo cambiamento nei consumi rende ancora più pesante la potenziale equiparazione delle accise, poiché un maggior numero di persone sarebbe colpito dall’aumento dei prezzi del diesel. Questo aumento delle accise, in un contesto in cui la diffusione di auto ecologiche è ancora limitata, comporterebbe una stangata per le famiglie che utilizzano veicoli alimentati a gasolio. Mentre lo Stato punta a recuperare almeno 2 miliardi di euro per far quadrare i conti, il peso maggiore di questa manovra ricadrebbe sui cittadini.