In nottata il Consiglio dei Ministri ha varato il nuovo decreto Covid, che saranno in vigore dal 7 al 15 gennaio. Il nuovo decreto legge prevede una zona gialla rafforzata nei giorni feriali e arancione nei weekend. Duro scontro sulla scuola: il Pd punta il dito contro la ministra dei trasporti De Micheli. Le lezioni con il 50 % di presenza per le scuole superiori riprendono l’11 gennaio.
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Nuovo decreto Covid
Il Cdm ha dato l’approvazione al decreto legge con le nuove restrizioni valide dal 7 al 15 gennaio. Il weekend del 9 e 10 gennaio sarà zona arancione per tutta Italia. Negli altri giorni, sarà in vigore una zona gialla “rafforzata”, perché lo spostamento tra regioni resta vietato, come ospitare più di due amici o parenti in casa. Rimangono le deroghe per i Comuni con meno di 5000 abitanti, i cui cittadini possono spostarsi per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Caos scuola
La riapertura delle scuole si è rivelata nuovamente terreno di scontro tra i partiti. Il capodelegazione Pd, Dario Franceschini, ha proposto di rinviare l’apertura almeno al 15 gennaio. Ma Italia Viva non ci sta, schierata con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per la riapertura il 7 gennaio. “Il rinvio è segno di un caos inaccettabile. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio”, sbottano le ministre renziane Teresa Bellanova e Elena Bonetti. Il M5S punta il dito contro la ministra ei Trasporti De Micheli perché “l’organizzazione dei trasporti è stata totalmente assente”. La mediazione chiude con l’11 gennaio come data per il ritorno in aula dei ragazzi delle superiori, con il 50% di studenti in presenza.
Modificato il parametro dell’indice Rt
Il decreto legge in vigore dal 7 gennaio presenta anche una modifica dell’indice Rt in senso più rigido. Un Rt 1 sarà sufficiente per far scattare la zona arancione in una regione, e con l’Rt 1,25 scatterà la zona rossa. La revisione della soglia del Rt “è stata condivisa da tutte le regioni – ha affermato il ministro Boccia – perché tutti condividiamo la necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1″. >> Tutte le news