Il prossimo 3 dicembre scadrà il decreto in vigore, e il governo dovrà presentare il cosiddetto nuovo Dpcm di Natale. Da quanto emerso fino a questo momento, dovrebbero essere norme nazionali in grado di permettere ai cittadini di trascorrere le festività in compagnia dei parenti, lontani però dai cenoni con gli amici o da come sono normalmente abituati a festeggiare. “Consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile”, ha infatti dichiarato il Presidente Conte ieri da Lilli Gruber a Otto e Mezzo, su La7. Qualcosa, però, probabilmente verrà concesso. Secondo il Premier, infatti, per dicembre si prevede di portare tutte le Regioni in zona gialla o, al massimo, arancione. E questo, ovviamente, comporterebbe un allentamento delle misure restrittive.
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Nuovo Dpcm Natale, Conte: “Non è possibile consentire tutte le occasioni di socialità tipiche”
Si parla di uno spostamento del coprifuoco alle 23, se non alle 24, come diretta conseguenza dell’orario prolungato per i negozi ai quali, quasi sicuramente, sarà consentito rimanere aperti fino alle 22. Così, si tenterà di scaglionare durante la giornata i clienti, e diluire le lunghe file dei cittadini a caccia dei regali nelle vie dello shopping. Niente vacanze sulla neve però: il Nuovo Dpcm di Natale forse concederà qualche libertà, ma sicuramente non permetterà di festeggiare nel modo più classico che amiamo. D’altra parte, lo ha sottolineato ancora, non si possono replicare gli errori di questa estate, quando le discoteche aperte a Ferragosto hanno causato una forte risalita della curva dei contagi.
Quindi no ai cenoni al ristorante con gli amici, perchè “consentire tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile”, ha ricordato Conte. Solo piccoli ritrovi di famiglia, e mantenendo sempre la massima attenzione: il governo, infatti, raccomanda di evitare le riunioni allargate, in modo da proteggere soprattutto gli anziani, i più a rischio di contagio. “Molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale. Con 600/700 morti al giorno, parlare di cenone è fuori luogo”, ha commentato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.
Nuovo Dpcm Natale, sì agli spostamenti per il ricongiungimento familiare
Secondo il Premier, non è da escludere che entro dicembre l’indice Rt si abbassi sotto all’1 e che quindi quasi tutte le Regioni possano tornare a essere zona gialla. Anzi, il Presidente sostiene che questo possa accadere già con il prossimo monitoraggio Iss-Ministro dello Salute. Se così dovesse essere, quindi, la maggior parte dei territori verrebbe definito “a rischio moderato”, e quindi sarà più semplice autorizzare i ricongiungimenti familiari. Anche se questo significa spostarsi da una Regione all’altra. La volontà, perciò, è quella di permettere non solo il rientro presso la propria abitazione, ma anche di raggiungere i familiari più stretti per le festività natalizie.
Con il nuovo Dpcm di Natale, dunque, il governo dovrà chiarire il futuro delle Regioni in zona arancione o rossa, dove al momento ci si può muovere solamente per comprovate esigenze. Lì, sarà autorizzato il ricongiungimento familiare? “Ci stiamo lavorando”, ha risposto il Presidente Conte. “Ma se continuiamo così, a fine mese non avremo più zone rosse. Tuttavia, il periodo natalizio richiede misure ad hoc”, in modo da evitare di veder sfumare tutti gli sforzi fatti fino adesso con le misure imposte per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Cancellate le vacanze sulla neve
Sicuramente, quest’anno bisognerà rinunciare alle vacanze sulla neve. Gli impianti sciistici rimarranno chiusi, nonostante i continui appelli e le pressioni che giungono dai presidenti delle Regioni alpine. Una stagione senza piste da sci, infatti, può compromettere seriamente la tenuta del settore turistico di montagna. Le festività natalizie, d’altronde, rappresentano il momento di maggior guadagno. A riguardo, però, Conte è sembrato molto categorico durante la trasmissione. Ha parlato di “un protocollo comune europeo” studiato proprio per limitare le settimane bianche e le gite in montagna.
Infine, Conte ha parlato di scuola. Le lezioni in presenza potrebbero riprendere addirittura prima di gennaio. La volontà del governo, infatti, è quella di andare incontro a insegnanti e studenti delle superiori, i quali ora sono costretti a svolgere la didattica a distanza. “Cercheremo di riaprirla prima di Natale. Ci stiamo lavorando”, ha promesso il presidente del Consiglio. >> Tutte le notizie di UrbanPost