Nuovo Dpcm viaggi all’estero non vietati e nuove chiusure in Italia anche dopo Pasqua. “Ancora una volta si considera come Cenerentola quello che è una delle principali forze trainanti dell’economia italiana, il turismo. Quanto emerso nell’ultimo Dpcm è un’altra mazzata per le nostre imprese ed uno schiaffo morale per chi opera in questo settore e da mesi lotta per non chiudere”. Il presidente Aja (Associazione Jesolana Albergatori) e coordinatore di Federalberghi Spiagge Veneto, Alberto Maschio, è adirato non solo per le restrizioni ma per le contraddizioni che favoriscono la “fuga” dall’Italia dei pochi cittadini disposti a viaggiare. (prosegue dopo la foto)
Nuovo Dpcm viaggi all’estero non vietati, l’indignazione del presidente di Federalberghi: “Concorrenza sleale favorita dal nostro governo”
La notizia, rimbalzata a livello nazionale e che ha trovato la forte indignazione anche del presidente di Federalberghi nazionale, Bernabò Bocca, è che non solo non vengono vietati i viaggi di turismo all’estero, ma si consentono gli spostamenti tra regioni ed aree rosse se finalizzati a raggiungere un aeroporto da dove si deve partire per , o una nave in partenza per una crociera. E per questi viaggi basta un tampone all’andata e uno al ritorno.
“Siamo di fronte ad una concorrenza sleale – continua Maschio – peraltro perpetrata dal nostro Governo che dovrebbe, invece, tutelare il nostro turismo, gravemente in sofferenza e che sta rischiando di perdere molte aziende e migliaia di lavoratori. Se è vero che le persone vaccinate o con tampone negativo sono a basso rischio di contagio allora questa logica deve essere applicata anche ai viaggi in Italia, così come alla possibilità di frequentare terme, impianti di risalita, riunioni, congressi e manifestazioni fieristiche”.
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“Nel solo Veneto il turismo genera 18 miliardi di euro di fatturato”, l’appello al ministro Garavaglia
Per dare una dimensione dell’importanza del turismo, il presidente Maschio ricorda i numeri del Veneto: “Il turismo solo nella nostra regione genera qualcosa come circa 18 miliardi di euro di fatturato, pari al 10% del Pil e il 18% dei consumi interni, ma anche e soprattutto mezzo milione di posti di lavoro. Nel settore ricettivo alberghiero, la costa veneta dà lavoro a 12mila lavoratori circa, distribuiti su 722 hotel (360 dei quali a Jesolo)”.
Si unisce al risentimento il presidente del Consorzio JesoloVenice, Luigi Pasqualinotto. “Proprio in questi giorni stiamo concludendo la prima parte del progetto di marketing e comunicazione che vedrà impegnata la città nei prossimi tre anni: ma se, dalla parte pubblica, nella fattispecie dal Governo, non si lavora per lo stesso obiettivo, ovvero tutelare il turismo di casa nostra, tutti gli sforzi che stiamo facendo, noi a Jesolo come nelle altre località e realtà turistiche, rischiamo di vanificare progettualità e risorse”.
“Faccio appello al ministro del turismo, Massimo Garavaglia – continua Maschio – affinchè intervenga quanto prima affinchè si facciano quei provvedimenti che tutelino e aiutino il turismo italiano a risollevarsi. Il premier Mario Draghi qualche giorno fa diceva di sperare di andare presto in vacanza: voglio pensare intendesse in Italia”.