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Ipotesi obbligo vaccinale per tutti i lavoratori, non è più un tabù: il governo Draghi ci pensa

03/12/2021 10:42 - Aggiornamento 03/12/2021 10:53

Obbligo vaccinale per tutti i lavoratori da gennaio. Stando a quanto riferito da «La Repubblica» l’ipotesi è al vaglio del governo Draghi, che per ora però preferisce spingere sulle terze dosi. Non è più un tabù dopo che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a titolo puramente personale, ha detto che è tempo di cominciare a parlarne: d’accordo con lei il futuro cancelliere tedesco, il socialdemocratico Olaf Scholz, il quale si è detto a favore dell’imposizione del vaccino in Germania a partire dal prossimo febbraio.

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Ipotesi obbligo vaccinale per tutti i lavoratori, non è più un tabù: il governo Draghi ci pensa

Introdurre in Europa l’obbligo vaccinale contro il Covid-19 è una strada percorribile e vista la recrudescenza dei contagi è tempo di discuterne. È sostanzialmente questo ciò che pensa e ha detto ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: «Un terzo della popolazione europea non è vaccinato, sono molte persone (150 milioni ndr), certo non tutti possono essere vaccinati ma la stragrande maggioranza può e quindi è comprensibile e opportuno discutere adesso su come pensare a introdurre un vaccino obbligatorio». E ancora: «Se mi chiedete qual è la mia posizione personale, due o tre anni fa non avrei mai pensato di vedere quello che vediamo adesso. Abbiamo una pandemia in corso, abbiamo i vaccini che salvano vite e che non vengono usati adeguatamente ovunque, e questo ha un costo sanitario enorme», ha sottolineato la von der Leyen. In Italia al momento la possibilità di rendere obbligatorio il vaccino non è così vicina: finora il premier Draghi si è sempre mostrato “freddino” sull’argomento, consapevole che una misura del genere potrebbe comportare uno strappo profondo nell’opinione pubblica.

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Tutto dipenderà dall’aumento dall’indice Rt e dall’aumento dei contagi

L’aumento significativo dei contagi però, quei sedicimila contagi nelle ultime 24 ore, unito all’altro dato non meno allarmante, l’attuale 13% di popolazione No vax, non lascia tranquilli gli esperti. Il timore concreto è che si possa tornare al collasso delle terapie intensive, ai lockdown, alla dad. Uno scenario spaventoso che Draghi, incaricato a febbraio scorso dal capo di Stato Mattarella per trascinarci fuori dalla pandemia, incrementare la campagna vaccinale e rilanciare l’economia, vuole evitare assolutamente. Lo prova su tutte la recente circolare sulla quarantena nelle scuole. E l’obbligo dei vaccini per tutti i lavoratori sarebbe un sentiero da intraprendere per lo stesso motivo, ma la strada è tutta in salita. Come spiega oggi «La Repubblica» per l’imposizione dell’obbligo serve il voto del consiglio dei ministri prima e del parlamento poi. Tutto dipenderà dall’indice Rt, che continua a salire insieme ai contagi e che si trova tra 1,2 e 1,3. Secondo il quotidiano con questo ritmo nel giro di qualche giorno si rischia di arrivare a 200 mila contagi a settimana.

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Obbligo vaccinale per tutti i lavoratori: scelta da valutare con attenzione, le conseguenze

Il problema dell’obbligo generale, vale a dire per tutti gli Italiani, resterebbe l’attuazione. Come rendere effettiva una misura così severa? Le multe finora, come osserva anche «Open», non hanno spaventato molto i no vax, anzi forse hanno reso ancora più fermi nella loro decisione i non immunizzati. L’idea potrebbe essere quella di circoscrivere l’obbligo ai lavoratori, facendo ricorso all’articolo 279 del decreto legge 81/2008, ovvero il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. Esso prevede per i datori di lavoro l’obbligo di «messa a disposizione dei vaccini per quei lavoratori che non sono già immuni». Altrimenti il dipendente deve essere allontanato, dichiarato non idoneo al lavoro. E dunque licenziato. La strategia potrebbe essere quindi quella di allargare l’obbligo vaccinale già previsto per personale sanitario, Rsa, scuola e forze dell’ordine anche ad altri settori. Ma capite bene che è una scelta impegnativa, importante, da fare con accortezza. Draghi lo sa. Leggi anche l’articolo —> Variante Omicron, “potrebbe essere la fine della pandemia”: lo scenario