Per comprendere quanto sta accadendo in Ucraina Davide Serra invita a leggere “Red Notice”, il libro che ha fatto diventare l’amico suo «Bill Browder, l’uomo più odiato da Vladimir Putin». È stato il maggior investitore in Russia sino al 2005, «lo Zar lo ha sostenuto, poi lo ha derubato e gli ha ucciso il legale di fiducia: c’è tutto lì dentro, e tutto si capisce», ha raccontato il fondatore di Algebris, che ha concesso un’intervista a «La Stampa». Serra ha tracciato un ritratto di Putin, «che è uno che pensa che una persona si possa solo comprare o sottomettere», ma anche degli oligarchi.
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Oligarchi contro Putin? L’analisi di Davide Serra: “Alcuni veri gangster, il terrore delle torture”
Le sanzioni dell’Ue e degli Stati Uniti per Davide Serra sono state «durissime. Una versione nucleare delle ordinarie misure finanziarie. La banca centrale russa ha 650 miliardi di riserve ma, di queste, 400 sono in Germania. Bloccate. Vuol dire che non possono fermare la caduta del rublo, precipitato da 70 a 110 col dollaro. In altre parole, il russo medio s’è visto bruciare il 40 per cento del potere di acquisto di beni globali in una settimana. Mai visto». Le conseguenze possono essere devastanti per Mosca: «Se 110 milioni di persone perdono quasi metà della ricchezza mangiano e comprano meno. È come una tassa. La tassa Kiev. La Russia non produce nulla a parte petrolio e gas. Non esiste manifattura domestica di beni di consumo. Oltretutto i russi ricordano bene quando fallirono nel 1998, e così hanno chiuso i mercati dei capitali. È vietato comprare dollari e li puoi rivendere solo allo Stato. Non c’è più conversione. Sei fregato. È una tassa sulla ricchezza del 40 per cento!», ha sottolineato il fondatore di Algebris.
«È su di loro che lo zar si è sempre appoggiato»
Perdono pure (anzi soprattutto) gli oligarchi: «È su di loro che Putin si è sempre appoggiato. Alcuni sono veri gangster che hanno rubato asset pubblici e anche ucciso. Hanno ottenuto il potere a condizione che obbedissero al presidente. Chi si lamenta o si oppone viene fatto fuori, metaforicamente e no, come capitato a Khodorkovsky o Litvinenko». E Davide Serra parla per esperienza personale, li ha conosciuti: «Il giorno che hanno fatto fuori Litvinenko ero nel sushi bar in cui era andato a mangiare. Mi ha chiamato il MI5 per farmi il test del polonio. Tutto bene, fortunatamente. Ma questa è Londongrad. È qui che gli oligarchi alimentano il loro potere di corruzione e riciclaggio». L’Occidente confida nella rivolta degli oligarchi, i più colpiti appunto dalle sanzioni. L’Ue e l’America sperano in un “golpe” che possa rovesciare le sorti del conflitto. Ma Serra a Marco Zatterin ha fatto intendere di crederci poco: «Staranno zitti. Hanno paura di essere presi e torturati da Putin. Cosa che lui fa regolarmente». Leggi anche l’articolo —> La frase rubata a Lavrov che fa tremare il mondo: «Sarà nucleare e devastante»