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Gianna Del Gaudio processo Tizzani, testimoni raccontano la scena del ritrovamento: «Agghiacciante»

15/01/2020 16:08 - Aggiornamento 16/01/2020 12:18

Omicidio Gianna Del Gaudio: è ricominciato dopo la pausa natalizia il processo a carico di Antonio Tizzani, l’ex ferroviere 71enne accusato di avere sgozzato la moglie al culmine di una lite il 26 agosto 2016, quando da poco era passata la mezzanotte. Oggi in aula è stata descritta la scena del ritrovamento e hanno deposto i primi testimoni.

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Antonio Tizzani processo, in aula parlano i soccorritori: descrizione della scena del crimine

Nello specifico, sono stati sentiti il personale del 118 e i carabinieri che per primi arrivarono sul posto, allertati dallo stesso Tizzani non nell’immediatezza dei fatti ma circa trenta minuti dopo (elemento sospetto, questo, per l’accusa, che ipotizza l’uomo abbia preso tempo per cambiarsi giacché all’arrivo dei soccorritori i suoi abiti erano pulitissimi sebbene avesse detto di avere toccato la moglie esanime in un lago di sangue). Hanno deposto in aula sette tra medici e volontari del 118 che la notte del delitto prestarono soccorso nella villetta di Seriate (Bergamo) dove si consumò l’efferato crimine. Tizzani, che si professa innocente, accusa dell’omicidio un fantomatico “uomo incappucciato” dileguatosi nel buio della notte e di cui in anni di indagini gli inquirenti non hanno trovato traccia.

I soccorritori avrebbero riferito davanti alla Corte che Tizzani era in uno stato di alterazione e di averlo sentito esclamare «Me l’hai ammazzata. Se non l’avessi lasciata dieci minuti da sola, sarei morto anche io». Gianna Del Gaudio, ex insegnante ormai in pensione, fu barbaramente sgozzata con una coltellata inferta alle spalle mentre faceva i piatti. Tizzani, indagato a piede libero, è l’unico imputato in questo processo. I testimoni in aula hanno confermato che utilizzavano guanti color azzurro per prestare soccorso, esclusi dunque dal confronto con quelli bianchi in lattice rinvenuti nel sacchetto di plastica sotto una siepe insieme al taglierino cutter arma del delitto, una quarantina di giorni dopo l’omicidio, a pochi isolati di distanza da casa Tizzani.

Cosa videro i soccorritori appena arrivati in casa Tizzani: «Scena agghiacciante»

Sconvolgente la scena del ritrovamento del corpo di Gianna Del Gaudio così come si presentò agli occhi dei soccorritori, che in aula l’hanno definita «agghiacciante». Tizzani sostiene che fu un uomo incappucciato ad aver sgozzato la moglie, fu lui a vederlo scappare via, portando con sé un foglio di carta prelevato frettolosamente dalla borsetta della moglie, scavalcando il cancelletto di recinzione della sua proprietà. Non una traccia genetica, né le telecamere di video sorveglianza della zona né testimoni oculari, però, hanno permesso agli inquirenti di trovare riscontri oggettivi alla sua versione. Quarto Grado, che sta seguendo il caso, ha pubblicato poco fa un video che riprende l’imputato uscire dal tribunale. Eccolo:

“Antonio Tizzani esce con l’avvocato Giovanna Agnelli dal tribunale al termine della terza udienza del processo che lo vede imputato dell’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio. La scena del delitto è stata descritta dai soccorritori del 118 (“una scena agghiacciante”) e dai primi carabinieri intervenuti nella villetta di Seriate. Quella notte Tizzani era furibondo contro “l’incappucciato” che dice di aver visto fuggire dalla casa”

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