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Omicidio di Willy Monteiro, Gabriele Bianchi si difende: “Non l’ho toccato nemmeno con un dito”

26/05/2022 14:36 - Aggiornamento 26/05/2022 14:41

Omicidio Colleferro«Willy Monteiro non l’ho toccato nemmeno con un dito. Il pm mi ha descritto come non sono, io non sarei stato in grado, nemmeno se lo avessi voluto, di fare quello di cui mi si accusa». Si è difeso così Gabriele Bianchi al processo svoltosi alla Corte d’Assise a Frosinone, in Ciociaria. Il giovane è imputato per omicidio volontario assieme al fratello Marco e ai due presunti complici Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, per la morte del 21enne di Paliano massacrato di botte nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2020. Per i fratelli Bianchi la procura di Velletri ha sollecitato l’ergastolo. Ventiquattro anni la richiesta per gli altri due.

fratelli bianchi

Omicidio di Willy Monteiro, Gabriele Bianchi si difende: “Non l’ho toccato nemmeno con un dito”

«Willy merita giustizia come la merita la sua famiglia. In passato ho commesso errori, ma vi prego credetemi, Willy non l’ho ucciso io. Vorrei poter tornare a quella maledetta notte e cambiare tutto. Io sogno ancora di tornare dalla mia famiglia e crescere mio figlio», ha detto sempre Gabriele Bianchi nel corso di dichiarazioni spontanee. Presenti in aula anche i genitori di Willy Monteiro, alcuni loro parenti e un gruppo di amici del giovane ucciso a Colleferro. Secondo quanto ricostruito dai pm della procura di Velletri in base alle testimonianze degli oltre 30 testimoni ascoltati il primo calcio al torace di Willy sarebbe partito da Gabriele Bianchi. La vittima a terra sarebbe stata colpito poi da Marco Bianchi. A quel punto sarebbero intervenuti anche Pincarelli e Belleggia.

willy Monteiro

La madre del giovane ucciso a Colleferro: “Non c’è niente da commentare”

Gli avvocati di Belleggia e Pincarelli, come scrive «Il Corriere della Sera», hanno chiesto l’assoluzione dei propri assisti, ritenendo che non possono essere tenute in conto le testimonianze che li accusano, perché giungerebbero dagli amici dei Bianchi con l’intento di scagionarli. Un punto su cui insisterebbe al contrario il difensore dei Bianchi, Massimiliano Pica. «Nessuno dei 26 testimoni oculari può aver visto con chiarezza quello che stava succedendo. Al momento del pestaggio era buio, c’era troppa gente presente, alcune visuali erano coperte da una siepe, altre testimonianze non tengono conto dell’altezza effettiva dei due perché uno di loro era sul marciapiede», l’arringa del legale. «Gabriele Bianchi non ha colpito Willy, Marco l’ha colpito ma in modo non decisivo», la conclusione dell’avvocato, che chiede l’assoluzione per entrambi o, in subordine, di derubricare l’omicidio di cui sono accusati da volontario in preterintenzionale con esclusione delle aggravanti. «Non c’è niente da commentare. Io ho perso mio figlio e di certo non si è ucciso da solo», il commento a caldo della madre di Willy Monteiro. Leggi anche l’articolo —> Laura Ziliani, Mirto Milani confessa l’omicidio commesso con le due figlie

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