Omicron, come curarsi in casa e quali farmaci prendere: su «La Gazzetta» i consigli della professoressa Patrizia Rovere Querini, immunologa dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che in un’intervista ha spiegato come bisogna comportarsi in caso di positività al virus. È opinione ormai sempre più diffusa infatti tra gli esperti che la nuova mutazione sia meno violenta delle altre:«Innanzitutto va detto che le prime indicazioni dal Sudafrica e dal Regno Unito segnalano che la variante Omicron si diffonde rapidamente, dà sintomi più lievi».
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Omicron, come curarsi a casa: i farmaci da prendere e gli errori da evitare
Come comportarsi se si è risultati positivi e si è stati contagiati da Omicron? «Uno studio statunitense dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha messo in luce che chiunque abbia la variante Omicron può contribuire a diffondere il virus, anche se vaccinato. Nella nostra esperienza è difficile valutare la virulenza della variante perché in Italia si trova ad infettare individui perlopiù vaccinati con diverse dosi. Il discorso cambia se parliamo di individui fragili, immunodepressi. Oppure anziani con patologie pregresse e adulti non vaccinati che rappresentano le categorie di persone che ora sono ricoverate in ospedale», ha detto la professoressa Rovere Querini. L’esperta ha poi spiegato come curarsi in casa e quali farmaci prendere: «Antinfiammatori e paracetamolo sono i cardini della terapia della fase virale della malattia. La terapia antibiotica non sembra servire, a meno che non si pensi a una concomitante infezione batterica».
Quando recarsi in ospedale è necessario
«Se la malattia si limita alla fase virale, che è l’evenienza più auspicabile, i sintomi dovrebbero risolversi in un tempo compreso tra i 5 e i 7 giorni. A quel punto la terapia può essere sospesa. Se dopo tre giorni di sintomi il medico di base valuta che il paziente è a rischio di evolvere in forma grave contatta i centri ambulatoriali Covid. Preposti a dispensare i nuovi antivirali e gli anticorpi monoclonali. Va ricordato, come indicato anche dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), che questi farmaci sono efficaci solo se dati entro i primi 5/7 giorni», ha chiarito l’immunologa.
Sentire continuamente il medico di base è fondamentale: «Lui valuterà le condizioni generali. Come detto, nei pazienti che sono ad alto rischio di progressione a Covid severa malgrado il completamento del ciclo vaccinale esiste la possibilità di fare una terapia con nuovi antivirali e anticorpi monoclonali. Al momento queste terapie sono dispensate dai centri ambulatoriali Covid sul territorio che in caso di necessità il medico di medicina generale può contattare per un appuntamento», le conclusioni. Leggi anche l’articolo —> Come si cura la variante Omicron a casa, Remuzzi: “Antinfiammatori ai primi sintomi”