Omicron segnerà davvero la fine della pandemia? Cosa significherà convivere con un virus endemico? Il bollettino di ieri, 19 gennaio 2022, parlava di 192.320 i nuovi casi Covid nelle ultime 24 ore e di ben 380 decessi. Ad oggi il totale delle vittime in Italia è pari a 142.205. Gli attualmente positivi sono 2.626.590; mentre le persone in isolamento domiciliare sono 2.605.402. Perché con dati del genere, con delle cifre così importanti, una buona parte degli esperti spinge per un allentamento delle misure restrittive? L’ottimismo nasce innanzitutto dai vaccini (che lo scorso anno non c’erano), ma anche dalla nuova mutazione sudafricana, che sembra essere meno violenta delle precedenti. Gli studi confermano che Omicron nei vaccinati presenta sintomi assai lievi: le cose si complicano quando il contagiato è un no vax o un paziente con patologie pregresse.
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Con Omicron fine della pandemia vicina? Cosa dicono gli esperti: da Bassetti a Galli, da Pregliasco a Crisanti
La variante Omicron, ormai dominante nel nostro Paese, potrebbe coincidere con l’inizio della fine della pandemia? L’Oms invita alla prudenza: abbassare la guardia nel pieno della quarta ondata potrebbe infatti essere controproducente, anche se la mutazione appare meno pericolosa della variante Delta. Alcuni esperti italiani son convinti che si sia arrivati ad un punto di svolta: alcuni son d’accordo infatti con la scelta dell’Inghilterra che ha allentato, come già successo la scorsa estate, le misure anti-contagio. Il premier britannico Boris Johnson ha annunciato dal 27 gennaio la fine dell’obbligo di indossare le mascherine. Nel Regno Unito verrà meno anche il ricorso allo smart working e non sarà più necessario il Green Pass per accedere ai locali pubblici. Abbiamo di che sperare? Ne siamo fuori anche noi? Come si muoverà il governo Draghi?
L’Inghilterra allenta misure: scenario possibile anche da noi?
“Nel Regno Unito vedono una luce forte in fondo al tunnel e non uno spiraglio. I dati delle ospedalizzazioni e dei pazienti intubati sono con il segno meno da diversi giorni. C’è poi un calo dei contagi, una riduzione della circolazione del virus e anche della gravità della malattia che ci aspettavamo con Omicron, e lo vedremo prestissimo anche in Italia. Già siamo arrivati al picco, la prova sono i ricoveri in terapia intensiva che sono stabili da una settimana”. Queste le parole all’«Adnkronos Salute» di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. Fiducioso anche il virologo Fabrizio Pregliasco: “Non saremo fuori totalmente dalla pandemia, arriveremo presumibilmente a un livello di tollerabilità e di riduzione dei casi. Speriamo di aver raggiunto il picco. I modelli matematici ci davano ancora una o 2 settimane, ma del resto il picco ci rendiamo conto di averlo passato quando vediamo il calo dei contagi, quindi lo diciamo ex post”. Chi è più cauto è il professor Massimo Galli, già direttore di Malattie Infettive al Sacco di Milano: “Non credo che i morti di oggi siano tutti legati alla variante Delta. Tratterei col dovuto rispetto anche la variante Omicron, che per certi aspetti ha meno capacità patogena ma non è vero che non ne abbia”. Lo stesso esperto ha però sottolineato: “In una situazione in cui le vaccinazioni sono numerose, mi auguro si possa arrivare a un contenimento dopo un periodo di diffusione della variante”.
Omicron fine della pandemia possibile?
Pierluigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento, è dell’avviso che già in questa fase si debba “andare verso una gestione endemica del virus” . Che vuol dire rivedere le regole come ad esempio l’obbligo di tampone per uscire dalla quarantena. “Questa indicazione sovraccarica il sistema per i test molecolari. E per gli antigenici, se li facciamo, siamo consapevoli che servono a poco”, ha spiegato l’esperto. Con la variante Omicron sarà forse possibile raggiungere anche la tanta agognata immunità di gregge. Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, che prima che si diffondesse la mutazione sudafricana ci credeva meno, ha detto: «Non ho mai creduto a questa strategia, ma con Omicron il discorso è diverso». Leggi anche l’articolo —> Crisanti: «Meno restrizioni con Omicron? Possiamo rischiare»