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Omicron, quali sono gli otto sintomi rivelatori: i chiarimenti da uno studio

22/01/2022 11:18 - Aggiornamento 22/01/2022 11:26

Omicron sintomi, come riconoscerla? Un nuovo studio sudafricano parla di otto sintomi ben precisi che fan capire la presenza del contagio. Si tratta di una ricerca condotta su 78mila casi relativi alla mutazione, che sembra essere meno aggressiva delle precedenti. Secondo gli esperti nell’elenco figurano mal di testa, mal di schiena nella zona lombare, il naso che cola e la congestione e il mal di gola. Ma anche gli starnuti, la sudorazione notturna, i dolori muscolari e la stanchezza.

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Omicron, quali sono gli otto sintomi rivelatori: i chiarimenti da un recente studio

Sarebbero otto i sintomi che indicano se si è stati contagiati con la variante Omicron. Nessuno di essi va assolutamente sottovaluto, preso sotto gamba. Ad enumerarli uno studio realizzato in Sudafrica. La ricerca ha preso in esame 78.000 casi di contagi dovuti alla nuova e più contagiosa mutazione del Covid. Come dicevamo in apertura, tra i primi campanelli d’allarme ci sarebbe il mal di schiena nella zona lombare e il mal di gola. Tra gli altri segnali il naso che cola, la congestione, il mal di testa, la stanchezza, gli starnuti, la sudorazione notturna e i dolori muscolari. In relazione alla variante Omicron, sembrano meno frequenti la perdita del gusto e dell’olfatto e la febbre. Anche un report della Uk Health Security Agency, basato sull’analisi di circa 180mila casi di Omicron e 88mila di Delta, ha rimarcato che alcuni sintomi sono più frequenti nei contagiati da variante sudafricana. Ad esempio, il mal di gola è più frequente nei contagiati da Omicron (53% contro il 34% dei Delta). Invece la perdita di gusto e olfatto è stata segnalata solo dal 13% dei pazienti Omicron, mentre sale al 34% fra chi ha contratto la Delta.

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“È meno capace di infettare il polmone profondo”

“Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo. Diciamo che è bravissima a colpire l’apparato respiratorio superiore, ma è zoppa quando si tratta di attaccare il polmone. Questo spiega anche il quadro clinico”, ha confermato a «La Repubblica» il virologo Guido Silvestri, professore della Emory University. Leggi anche l’articolo —> Covid oggi 1.707 in terapia intensiva (+9), 373 decessi e 179mila nuovi casi: il bollettino

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