Padova, una serie di incendi si sono sviluppati all’alba di oggi, martedì 10 novembre 2020, in due bar del centro. Si tratterebbe di roghi di natura dolosa: il primo ha riguardato il noto Bar dei Osei di piazza dei Frutti, dove qualcuno ha bruciato il plateatico con le sedie e i tavolini. Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco, avvenuto intorno alle 5 del mattino, dopo che al centralino decine di persone avevano segnalato le fiamme nelle due vie della città. Sul posto polizia e carabinieri per i dovuto accertamenti del caso. Disperati i proprietari dei locali, che sopraggiunti in tutta fretta hanno visto andare in fumo anni di lavoro e sacrifici.
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Padova due bar del centro in fiamme, paura all’alba: caccia ai responsabili
Brutto risveglio a Padova, divorati dalle fiamme gli allestimenti esterni di due bar del centro della città. Tende, tavolini, sedie e saracinesche completamente distrutti. Incendiato anche un cassonetto dei rifiuti. La squadra dei pompieri ha individuato due diversi focolai e le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i responsabili: dagli accertamenti del caso è emerso che si tratterebbe infatti di un incendio di natura dolosa. La squadra mobile sta acquisendo in queste ore le immagini delle telecamere di sorveglianza per capire come si siano sviluppate le fiamme. Come riporta ‘Padova Oggi’ nessuno è rimasto ferito. Gli incendi sarebbero scoppiati poco dopo la fine del “coprifuoco” previsto dall’ultimo dpcm che termina alle 5 del mattino.
Il sindaco: «Esprimo la mia vicinanza agli esercizi colpiti»
Il sindaco di Padova Sergio Giordani sui social ha espresso la propria amarezza per l’accaduto: «Stanotte sono stati vandalizzati con atti incendiari due bar del centro storico. Sto seguendo da vicino gli aggiornamenti, sperando che siano presto individuati i responsabili grazie al lavoro delle forze dell’ordine. Esprimo la mia vicinanza agli esercizi colpiti e a maggior ragione, qualunque sia la genesi di questi episodi, invito tutti ancora una volta ad abbassare i toni e mantenere la calma. Abbiamo bisogno una grande unità in questa fase delicatissima». Leggi anche l’articolo —> La storia di Elisabetta che costruisce pozzi in Africa per il figlio morto in un incidente stradale