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Paola Casali scomparsa 9 anni fa, le figlie chiedono la riapertura delle indagini: troppi dubbi

18/12/2020 19:39 - Aggiornamento 18/12/2020 20:32

Paola Casali scomparsa da Licata il 20 febbraio 2011. Parte per una breve vacanza insieme al compagno e sparisce nel nulla. A nove anni di distanza le figlie della donna, convinte che non si sia trattato di un allontanamento volontario, chiedono che le indagini siano riaperte. C’è bisogno di accertamenti per capire cosa davvero sia accaduto alla donna.

Sparisce nel nulla durante un incontro con l’amante: chiesta riapertura indagini

La 49enne originaria di Agrigento era insieme al suo amante quando è scomparsa. Lo asseriscono le figlie che a nove anni dai fatti chiedono la riapertura del fascicolo. “Ho sentito mamma il giorno della scomparsa: disse che sarebbe andata a Catania con lui”, ha dichiarato Elena, una delle figlie di Paola, intervistata da Gian Pietro Fiore per il settimanale Giallo. “Mi disse che il giorno 20 febbraio 2011 si sarebbe incontrata con il suo compagno”.

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Paola da tanti anni si era trasferita a Lazzate, in provincia di Monza e Brianza. Era poi ritornata in Sicilia per trovare un po’ di serenità dopo la separazione dal marito. Ospite della sorella, si era legata sentimentalmente ad un uomo che viveva in provincia di Arezzo. La loro sarebbe stata una relazione clandestina e travagliata, perché l’uomo era sposato e padre di due figli. Secondo quanto scrive Fiore sulle pagine del settimanale diretto da Andrea Biavardi, infatti, pare che Paola fosse molto coinvolta in quella relazione ed avesse creduto alle false promesse del suo amante il quale l’aveva illusa che avrebbe lasciato la moglie per dedicarsi a lei. Non solo, sembra che la 49enne siciliana fosse solita inviargli delle somme di denaro e che gli avesse regalato un cellulare che utilizzavano per le loro conversazioni segrete.

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Paola non aveva motivi per abbandonare le figlie: cosa le è successo?

Secondo le informazioni che la figlia di Paola ha fornito a Gian Pietro Fiore, la 49enne e Totò – questo il nome del suo amante – si sarebbero dovuti incontrare in Sicilia. L’appuntamento era stato fissato inizialmente per il 14 febbraio a Catania. Lì Totò sarebbe arrivato a bordo di un furgone bianco motivando il suo viaggio con una trasferta di lavoro. Quell’incontro slittò al 20 febbraio. Dai tabulati telefonici sarebbe emerso che i due amanti non solo si sentirono al telefono quel giorno, ma si sarebbero anche incontrati. I rispettivi telefonini avrebbero infatti agganciato la stessa cella.

Durante l’incontro d’amore, che sarebbe dovuto durare quattro giorni, Paola avrebbe dovuto consegnare al suo amante un’ingente somma di denaro che aveva procurato mediante un finanziamento. Circostanze più che sospette, queste. Che fanno da cornice alla misteriosa sparizione della donna. Sentito dagli inquirenti, Totò negò tutto: la relazione clandestina con Paola, l’incontro con lei quel giorno ed anche di avere avuto in uso un cellulare da utilizzare per le loro conversazioni segrete. Dichiarazioni menzognere mai sottoposte a verifica da parte della magistratura inquirente, che archiviò frettolosamente il caso come “allontanamento volontario”.

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L’associazione Penelope scende in campo per aiutare le figlie di Paola

L’associazione Penelope scende in campo per aiutare le due figlie di Paola a capire cosa sia accaduto alla loro mamma. Qualcosa di grave, temono. Ma vivere nel dubbio non fa che logorarle ogni giorno di più. Il presidente di Penelope, l’avvocato Nicodemo Gentile, ha infatti scritto al riguardo sul suo profilo Facebook: “SCOMPARSA DI PAOLA CASALI: Riaprite le indagini… Paola Casali, scompare da Licata il 20 Febbraio 2011. Si sono affidate a Penelope, vogliono e chiedono la riapertura delle indagini. Qualcosa di grave è successo, Paola non aveva motivi per far perdere le sue tracce. Un vero giallo questa scomparsa. Ora tutto dipende dalla Procura di Agrigento. Penelope non dimentica”.

“Siamo riusciti ad ottenere, dopo tani anni, gli atti del procedimento, grazie alla caparbietà degli avvocati Librizzi e Cozza. Abbiamo sollecitato la procura a riaprire le indagini. La donna non aveva alcun motivo di allontanarsi dai propri figli. Sicuramente nulla fa pensare a un abbandono volontario”. Così l’avvocato Gentile a Giallo. Potrebbe interessarti anche —> Khrystyna Novak scomparsa, si teme per la sua sorte: fidanzato (arrestato) portato in casa per sopralluogo