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Paolo Del Debbio e il curioso caso dei fratelli che si chiamano Roberto e Roberta

09/01/2020 18:18 - Aggiornamento 09/01/2020 18:20

Dritto e Rovescio fa ascolti record, la gente ama il suo modo di fare verace. Stiamo parlando di Paolo Del Debbio, conduttore tv classe 1958, che ha rilasciato un’interessante intervista a Tv Sorrisi e Canzoni. A Giusy Cascio il 61enne originario di Lucca ha parlato del suo programma in onda su Rete 4, della carriera da giornalista professionista intrapresa su suggerimento di Berlusconi, ma anche del suo privato. Paolo Del Debbio ha raccontato qualcosa in più delle sue figlie e ha ripercorso alcuni episodi della sua infanzia, svelando un retroscena piuttosto singolare.

Paolo Del Debbio

Paolo Del Debbio successo di “Dritto e Rovescio”? «Populista? Non è un’offesa, anzi…»

Dritto e Rovescio tocca l’8% di share con una media di 1 milione e 400 mila telespettatori. Un successo che Paolo Del Debbio ha spiegato così: «Il motivo è semplice: io uso un linguaggio esplicito senza troppi giri di parole e a casa lo apprezzano. In studio, poi, c’è sempre il pubblico parlante. Quindi il politico di turno è costretto a rispondere direttamente alle domande della gente, non a un altro politico suo avversario. Ciò fa sì che si parli di problemi concreti, quelli che interessano davvero ai telespettatori». A chi lo definisce populista il 61enne si è sentito di replicare: «Io mi considero un “popolano” piuttosto. Quella del populismo è una vecchia accusa. Ma per me populista non è mica un’offesa, anzi. A me piace essere dalla parte della gente comune e difendere i suoi interessi». 

Paolo Del Debbio

«L’azienda mi lascia sempre libertà», entusiasta del suo lavoro da giornalista e conduttore

Il giornalista ha rivelato qualcosa in più anche sul titolo del talk di Rete 4, che richiama il tennis, sport però mai praticato da Del Debbio: «Da ragazzo ho giocato un pochino a ping pong, però. Ma solo perché il mio amico Enrico, che era un campione, ogni tanto mi concedeva di fare una partitella con lui anche se ero una schiappa». Riferito all’informazione Dritto e Rovescio vuol dire, a detta del presentatore, “mostrare sempre almeno due aspetti del problema, sentire due voci, governo e opposizione, inforcare due paia di occhiali per vedere le cose”. Il che non significa dare un colpo al cerchio e uno alla botte: «Non ne ho bisogno, ho il lusso di poter fare quel che mi pare. I miei programmi, quando li faccio, sono liberi. Se sto a riposo, seguo le mie cose, scrivo i miei libri, ma quando vado in onda decido io. E l’azienda, devo dire, mi lascia sempre libertà», ha affermato Paolo Del Debbio, che è passato poi a parlare del suo privato, non prima di aver svelato le ragioni per cui è diventato giornalista.

Del Debbio

«Fu Berlusconi a consigliarmi la tv. Mi vide parlare in pubblico…»

«Ero editorialista a “il Giornale”, quando lo dirigeva Maurizio Belpietro. E non le nascondo che quel periodo mi manca. Fu Silvio Berlusconi a consigliarmi la tv. Mi vide parlare in pubblico a un convegno di politica, perché tra le altre cose ho fatto anche l’assessore alle Periferie a Milano. Secondo lui ero adatto. E alla fine ha avuto ragione», ha affermato Paolo Del Debbio, che ha due figlie: Maddalena, che ha 30 anni e Sara di 27. Nessuna segue le orme paterne: «Sara per una Ong, un’associazione che si occupa di Africa. E Maddalena in un’agenzia di produzione. Le ragazze sono il mio punto di riferimento. Quando mi sento smarrito parlo prima con loro, poi cerco la forza dentro me stesso», ha dichiarato il noto giornalista che come padre si è descritto in questi termini: «Sono stato un papà separato (e sono single ancora oggi), con le difficoltà che questo comporta. Spesso sono stato lontano per motivi di lavoro ma, quando c’ero, con le mie figlie ho sempre parlato di tutto, anche di argomenti di cui per pudore a volte si tace».

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Paolo Del Debbio e il curioso caso dei fratelli che si chiamano Roberto e Roberta

Si è finiti a parlare anche del curioso caso dei suoi fratelli che hanno lo stesso nome. Entrambi si chiamano Roberto e Roberta«Già. Ci mancava solo che mamma e papà chiamassero anche me “Robertino”. Con i miei fratelli ci siamo molto divertiti. Sono nato a Lucca in una famiglia umile. Ma ho passato un’infanzia e un’adolescenza felice assieme a loro, spensierata. Casa era un porto sicuro, anche se non avevamo tanti giocattoli e quindi noi si improvvisava», ha affermato Paolo Del Debbio, che ha poi ammesso di aver fatto con i suoi fratelli giochi spericolati: «Per anni nel nostro quartiere c’è stato un cantiere e noi ci arrampicavamo sulle gru. Siamo vivi per miracolo (ride). Roba che oggi si chiamerebbe il Telefono Azzurro, il Garante dell’Infanzia, il Tribunale dei minori…», ha concluso il conduttore toscano.

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