Problemi di salute per Papa Francesco. Una leggera indisposizione ha costretto il pontefice a rinunciare ad un impegno fissato per stamattina giovedì 27 febbraio 2020. Bergoglio avrebbe dovuto recarsi alla Basilica romana di San Giovanni in Laterano per la prevista liturgia penitenziale di inizio Quaresima col clero romano. Nel corso della stessa funzione questi avrebbe anche dovuto confessare dei sacerdoti. A confermare la notizia all’ANSA il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni: “Effettivamente non andrà in Laterano per una lieve indisposizione, per cui ha preferito restare negli ambienti vicini a Santa Marta. Gli altri incontri procedono regolarmente”.
Papa Francesco indisposto, salta incontro con i parroci: tosse continua e fiato corto
Qualche grattacapo per Papa Francesco, che indisposto, stamani non si è recato alla Basilica romana di San Giovanni in Laterano per la prevista liturgia penitenziale di inizio Quaresima col clero romano. Come riporta ‘FanPage’ già nella giornata di ieri, sia durante l’udienza generale in Piazza San Pietro nella mattina, che nel corso della processione e della messa nel pomeriggio all’Aventino per il Mercoledì delle Ceneri, il pontefice non si era mostrato del tutto in forma. Diversi segni di un’indisposizione da raffreddamento per il Santo Padre: dalla voce fioca e rauca durante il discorso in piazza al respiro affaticato. A questi sintomi vanno aggiunti frequenti colpi di tosse durante la processione tra la chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino e la Basilica di Santa Sabina.
«Quanta polvere c’è nelle nostre relazioni! Guardiamo in casa nostra, nelle famiglie…»
Nella Basilica di Santa Sabina Papa Francesco ha guidato ieri la celebrazione dell’Eucarestia con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri. Nell’omelia Bergoglio è partito dalla frase della Genesi: «Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai», evidenziando che davvero siamo «polvere», siamo «deboli, fragili, mortali». Pur sempre però «polvere amata da Dio». Il Santo Padre ha calato poi le Sacre Scritture nella realtà coeva: «Quanta polvere c’è nelle nostre relazioni! Guardiamo in casa nostra, nelle famiglie: quanti litigi, quanta incapacità di disinnescare i conflitti, quanta fatica a chiedere scusa, a perdonare, a ricominciare, mentre con tanta facilità reclamiamo i nostri spazi e i nostri diritti! C’è tanta polvere che sporca l’amore e abbruttisce la vita. Anche nella Chiesa, la casa di Dio, abbiamo lasciato depositare tanta polvere, la polvere della mondanità», ha ammonito il Papa, che ha invitato i fedeli a «compiere opere di carità, di pregare e di digiunare» non per il proprio ego. «Da soli non siamo capaci di togliere la polvere che ci sporca il cuore. Solo Gesù, che conosce e ama il nostro cuore, può guarirlo», ha concluso il Santo Padre.