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Pensioni 2026: le nuove tabelle Inps e cosa succede agli importi

24/12/2025 09:00

L’INPS ha completato le operazioni di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali in vista dei pagamenti del 2026. Si tratta di un intervento di grande rilievo, che coinvolge oltre 20 milioni di pensionati e recepisce quanto stabilito dal decreto interministeriale del 19 novembre 2025 sulla perequazione automatica dei trattamenti previdenziali.

La circolare dell’Istituto, pubblicata in anticipo rispetto agli anni precedenti, chiarisce importi, percentuali e meccanismi di calcolo che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026. Di seguito, una guida completa e aggiornata con tabelle pensioni 2026, esempi pratici e spiegazioni semplici per capire quanto cambiano davvero gli assegni.

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Cos’è la rivalutazione delle pensioni

La rivalutazione delle pensioni è il meccanismo con cui gli assegni previdenziali vengono adeguati all’andamento dell’inflazione, per tutelare il potere d’acquisto dei pensionati.

Ogni anno lo Stato stabilisce un indice di riferimento, basato sui dati ISTAT, che viene applicato agli importi delle pensioni secondo regole precise e progressive.

Cos’è la perequazione automatica

La perequazione automatica è il sistema che consente l’adeguamento degli importi pensionistici al costo della vita. Non tutti gli assegni ricevono lo stesso aumento: l’incremento viene applicato per fasce di reddito, in modo decrescente all’aumentare dell’importo della pensione.

Rivalutazione pensioni 2026: +1,4%

Per il 2026 l’indice di rivalutazione provvisorio è fissato al +1,4%. L’adeguamento segue il meccanismo a fasce già in vigore negli ultimi anni.

Come funziona il meccanismo a fasce

La rivalutazione viene applicata nel modo seguente:

Importo pensione Percentuale applicata Aumento effettivo
Fino a 4 volte il minimo INPS 100% +1,4%
Tra 4 e 5 volte il minimo 90% +1,26%
Oltre 5 volte il minimo 75% +1,05%

In pratica, le pensioni più basse beneficiano dell’aumento pieno, mentre quelle più alte ricevono una rivalutazione ridotta.

Nessun conguaglio per il 2025

L’INPS ha confermato che non sono previsti conguagli relativi al 2025. L’indice definitivo dello scorso anno è stato fissato allo 0,8% ed è già stato integralmente riconosciuto nei pagamenti.

Le cifre ufficiali: quanto aumentano le pensioni nel 2026

Con la rivalutazione del 2026 cambiano anche gli importi di riferimento utilizzati per molte prestazioni collegate al reddito.

Trattamento minimo INPS in aumento

Dal 1° gennaio 2026 il trattamento minimo INPS sale a:

Voce Importo mensile Importo annuo
Trattamento minimo 611,85 € 7.954,05 €
Assegno vitalizio 348,79 € 4.534,27 €

Questi importi non hanno solo valore simbolico: costituiscono la base di calcolo per numerose misure assistenziali e previdenziali.

Bonus pensioni minime prorogato nel 2026

La legge di Bilancio proroga anche per il 2026 il cosiddetto “bonus” per le pensioni pari o inferiori al trattamento minimo.

L’incremento previsto è dell’1,3%, che si traduce in un aumento massimo mensile di circa 8 euro.

Voce Importo
Pensione minima base 611,85 €
Bonus aggiuntivo +7,95 €
Totale mensile 619,80 €

L’aumento viene riconosciuto automaticamente, senza valutazione dei redditi del pensionato.

Il calcolo della 14ª mensilità nel 2026

L’indice di rivalutazione dell’1,4% si applica anche alle prestazioni assistenziali, comprese:

  • assegni sociali
  • pensioni e indennità per invalidi civili
  • prestazioni per ciechi e sordomuti

I limiti di reddito per l’accesso alla quattordicesima vengono adeguati in media dell’1,3% rispetto al 2025.

Tabella indicativa per la 14ª mensilità

Categoria Limite di reddito 2026
Pensionati fino a 64 anni Adeguato +1,3%
Pensionati over 64 Adeguato +1,3%

Casi particolari e regimi speciali

Per alcune indennità specifiche, come le pensioni privilegiate di prima categoria, l’adeguamento non segue l’indice di perequazione generale.

In questi casi l’aumento è legato all’andamento delle retribuzioni contrattuali dell’industria, con un incremento più consistente pari al +4,16%.

Vittime del terrorismo e del dovere

Le pensioni riconosciute alle vittime del terrorismo e delle stragi continuano a seguire un regime speciale. Per il 2026 la rivalutazione avviene in base all’indice ISTAT, più favorevole rispetto al limite massimo dell’1,25% previsto dalla normativa ordinaria.

Restano confermate anche le specifiche esenzioni fiscali previste per queste categorie.

Conclusione e considerazioni

La rivalutazione delle pensioni 2026 rappresenta un intervento strutturato e articolato, che incide in modo diretto sugli importi percepiti da milioni di pensionati. L’aumento del +1,4%, insieme al rafforzamento delle pensioni minime e alla proroga del bonus, offre una tutela parziale del potere d’acquisto in un contesto economico ancora incerto.

Consultare le tabelle pensioni 2026 e comprendere i meccanismi di calcolo resta fondamentale per sapere con precisione cosa aspettarsi dal proprio assegno a partire dal prossimo anno.

Le domande più frequenti sulle pensioni

Quando entrano in vigore gli aumenti?
Dal 1° gennaio 2026, direttamente nel cedolino mensile.

Serve fare domanda?
No, la rivalutazione viene applicata automaticamente dall’INPS.

FAQs

Le pensioni alte aumentano meno?
Sì, per effetto del meccanismo a fasce l’aumento percentuale si riduce all’aumentare dell’importo.

Il bonus sulle minime dipende dal reddito?
No, viene riconosciuto in automatico a tutti i titolari di pensioni pari o inferiori al minimo.

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