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Pensioni Quota 100, dal 2021 diremo addio all’anticipo pensionistico

16/07/2020 11:12

Pensioni Quota 100. Il 31 dicembre 2021 scadrà Quota 100, e non verrà prorogata. Essendo l’anticipo pensionistico una sperimentazione, al suo termine verrà accantonato in un cassetto. Tra una polemica e l’altra, tra chi la difende e chi invece sostiene che abbia già fatto il suo corso, è  iniziata l’analisi delle ipotesi per il “post Quota 100”. Cosa succederà al suo scadere? Quali altre opzioni verranno studiate?

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Pensioni quota 100, Misiani: “Non è questo il momento di polemiche inutili”

In un’intervista rilasciata a Repubblica, il viceministro all’Economia Antonio Misiani è categorico a riguardo. “Non è questo il momento di polemiche inutili o discussioni ideologiche su Quota 100, quanto di scrivere il Recovery Plan italiano- ha dichiarato-. I governi dei Paesi frugali devono liberarsi dal condizionamento dei populisti come Wilders che è amico di Salvini, ma nemico dell’Italia. E in Italia dobbiamo andare oltre l’idea sbagliata che le riforme siano imposizioni esterne da rifiutare anziché necessità assoluta per la ripresa”. E poi: “Siamo pronti a riavviare il confronto con le parti sociali e le opposizioni. Le scelte strategiche sul futuro del Paese vanno condivise. Discutiamo tanto di numeri e risorse in arrivo (oltre 260 miliardi tra Sure, Recovery Fund e altri programmi europei) e pochissimo di come vogliamo spenderli.

Io credo ad esempio che per gestire i nuovi fondi Ue dovremmo istituire un’Agenzia ad hoc. Temi da affrontare subito per non cadere in discussioni politiciste e non perdere un’occasione storica offerta dall’Europa all’Italia”. Il progetto, quindi, è quello di arrivare entro dicembre 2021 a un superamento vero e proprio di Quota 100, la riforma tanto combattuta durante il governo Conte I.

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Pensioni Quota 100, le ipotesi per quando scadrà

Finiti i tre anni di sperimentazione, quindi, sono poche le possibilità che Quota 100 venga rinnovata. Anzi, quasi nulle. Per questo si è già iniziato a pensare al dopo. A confermarlo è anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che ha sottolineato che non c’è “alcuna intenzione di confermarla”, ma al contrario c’è la volontà di mettere in campo “interventi sostitutivi, confrontandoci con le parti sociali“. Interventi che dovranno essere “all’insegna della massima flessibilità di scelta del lavoratore”. Tale flessibilità è consentita perché “ormai stiamo andando rapidamente verso un sistema dove le pensioni vengono liquidate prevalentemente col metodo contributivo. Nel senso che tanto hai versato e tanto prendi”.

L’ipotesi per scavalcare il divario che si è creato tra chi è riuscito ad accedere alla pensione a 62 anni e chi invece dovrà attendere la soglia dei 67, è quella di introdurre Quota 101. Sostanzialmente, si alzerebbe di un anno la somma dell’età necessaria e quella dei contributi accumulati durante la carriera lavorativa. Si modificherebbero inoltre le modalità di accesso, e allo stesso tempo si tenterà di evitare eccessive disparità tra i lavoratori.

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Salvini: “Se non ci fosse stata Quota 100 il virus avrebbe fatto disastri”

Matteo Salvini sembra non essere d’accordo, e difende strenuamente la sua lotta per la conquista di Quota 100. “Ha offerto la libertà a 300mila italiani e italiane di andare in pensione dopo 38 anni di lavoro, quindi non ha regalato niente a nessuno, ed il pubblico impiego è una parte minimale. Io sono orgoglioso di avere smontato la legge Fornero, che era infame, ingiusta, iniqua, tanto che persino il Governo ha detto che per tutto il 2021 verrà confermata. Perchè se non ci fosse stata quota 100, il virus avrebbe fatto i disastri”, ha dichiarato. E poi è ripartito con Quota 41, il sistema con cui ogni persona andrebbe in pensione raggiunti i 41 anni di contributi: “Dopo 41 anni di lavoro uno si merita di godersi i propri figli e i propri nipoti”.

Sulla stessa lunghezza si è esposta anche la Uil: “Ci saremmo aspettati che il Premier olandese rassicurasse Conte che il suo Paese non sarebbe più stato un paradiso fiscale che sottrae all’Italia qualche miliardo di tasse all’anno. Invece ha avuto l’ardire di chiedere l’abolizione di Quota 100. Quota 100 non si tocca. Anzi, occorre una flessibilità d’accesso alla pensione più diffusa. In Italia si va in pensione quattro anni dopo la media europea. Noi proponiamo di riallineare il nostro sistema a quanto avviene in Europa”, ha dichiarato in una nota il segretario confederale Domenico Proietti. >>Tutte le news di UrbanPost