Redatto e rivisto dopo anni di ritardo e mesi di polemiche ed inchieste, il piano pandemico 2021/23 è già finito nella bufera: la bozza del documento che dovrebbe fornire le linee guida sul da farsi in caso di nuove possibili pandemie presenta punti di scontro non indifferenti. Nelle 140 pagine si definiscono le strategie operative da mettere in campo in caso di necessità: garantire mascherine e dispositivi di protezione, effettuare esercitazioni, elaborare la catena di comando ma anche provvedere a “piattaforme” per il rapido sviluppo di farmaci antivirali, antinfluenzali e vaccini pandemici contro virus influenzali aviari che si dimostrino in grado di passare all’uomo. Previste anche misure di prevenzione e azioni di monitoraggio dell’attuazione del piano stesso.
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Piano pandemico 2021/23, polemica sulla bozza: l’aspetto etico fa discutere
Il passaggio del piano pandemico 2021 che sta facendo più discutere riguarda però il riferimento all’aspetto etico: “Quando la scarsità – si legge nella bozza del documento con validità biennale – rende le risorse insufficienti rispetto alle necessità, allocarle in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”. La traduzione, che suona come una chiara priorità a vantaggio di persone giovani e sane, ha già sollevato un gran polverone. “Presentato il Piano pandemico nazionale. – ha subito tuonato Renzi in un tweet – Se ci sono poche risorse, bisogna scegliere chi curare. Ho una idea più semplice. Se ci sono poche risorse, prendiamo il MES. Ci vuole tanto a capirlo?”.
Bozza informale, destinata a raccogliere modifiche
Il documento – è la pronta precisazione proveniente da fonti del Ministero della Salute – “è solo una bozza informale condivisa con i soggetti interessati e destinata a raccogliere indicazioni e modifiche”. Il testo definitivo potrà quindi subire trasformazioni e ritocchi rispetto a quello odierno. Il piano pandemico 2021/23 arriva dopo le polemiche sul mancato rinnovo del documento fermo al 2006 e dopo l’indagine della Procura di Bergamo seguita ad alcune mail in cui emergerebbe il tentativo di modifica della data del suddetto piano, al fine di farlo passare come versione aggiornata. >> Covid, il bollettino di oggi: 12.532 nuovi casi e 448 morti, salgono ancora le intensive