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Piano pandemico non aggiornato: la Procura di Bergamo perquisisce il ministero della Salute

14/01/2021 17:13 - Aggiornamento 14/01/2021 19:12

Stamattina, 14 gennaio 2021, la Guardia di Finanza si è recata presso gli uffici romani del Ministero della Salute a Trastevere e all’Eur su mandato della Procura di Bergamo. La motivazione risiede nel volere acquisire tutta la documentazione dal 2006 ad oggi sul mancato aggiornamento del piano pandemico e sulla sua applicazione all’inizio della prima ondata Covid-19.

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Guardia di Finanza

Piano pandemico non aggiornato

«Verificare se il piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale sia stato aggiornato, attivato e applicato in ogni suo aspetto, come pure il piano pandemico regionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale secondo le indicazioni del ministero della salute di Regione Lombardia». Questo uno dei motivi del decreto di perquisizione emesso dalla Procura di Bergamo ed eseguito oggi a Roma al ministero della Salute, a Milano presso la Regione Lombardia e a Bergamo all’Ats nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo.

piano pandemico

La Procura di Bergamo vuole verificare

Nel documento visionato dall’Adnkronos i pm ritengono che vada anche verificato «Se il piano nazionale sanitario in risposta a un’eventuale emergenza pandemica da covid-19, la cui bozza è allegata al verbale del Cts del 2.3.2020, sia stato deliberato e applicato». E ancora la Procura ritiene che occorra verificare «Quali provvedimenti sono stati adottati a seguito degli scenari formulati e illustrati dal dottor Stefano Merler nella riunione del Cts del 12.2.2020»Secondo i pm «E’ necessario ai fini di svolgere gli opportuni e indispensabili approfondimenti investigativi acquisire ulteriori elementi di valutazione inerenti la gestione dell’emergenza sanitaria sars cov2 presso il ministero della Salute, la Regione Lombardia, la Asst Bergamo Est, la Ats di Bergamo e presso il presidio ospedaliero di Alzano Lombardo e alle interlocuzioni con la stessa Regione Lombardia, con il ministero della Salute, con l’istituto superiore di sanità e con il Comitato Tecnico scientifico». >> tutte le news di Urbanpost