Da metà settembre 2020 Piero Chiambretti condurrà “Tiki Taka”, lo storico programma calcistico di Sport Mediaset, in onda il lunedì in seconda serata su Italia 1. A Giusy Cascio di ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ il conduttore ha commentato questa nuova grande sfida dopo l’avvento del Coronavirus che ha stravolto la sua vita, portandogli via la madre Felicita. A fargli la proposta Pier Silvio Berlusconi: «Ho accettato perché amo le scommesse e sono onorato di far parte di questo gruppo di lavoro, anche se avevo altri progetti. Stavo pensando a “La Repubblica dei bambini”, programma in prima serata dedicato ai più piccoli. Ma non è escluso che riprenda l’idea più avanti».
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Addio definitivo dunque a #Cr4-La Repubblica delle donne? «Avevo il desiderio di cambiare, ma un po’ mi dispiace perché il programma aveva costruito in tre anni un suo pubblico e andava bene. In un quarto anno sarebbe diventato una conferma. C’è bisogno di appuntamenti certi nella tv di oggi, fatta di 900 canali», ha dichiarato Piero Chiambretti, svelando di non avere alcuna intenzione di rivoluzionare ‘Tiki Taka’: «Se avessi voluto stravolgere “Tiki Taka”, gli avrei cambiato nome. Continuità è la parola giusta. In questo periodo di crisi un po’ di sicurezza fa bene all’animo: io vorrei fare un passo indietro e riportare al centro il calcio, senza la “baldoria” di contorno».
Da metà settembre il conduttore al timone di ‘Tiki Taka’
Nel corso dell’intervista il conduttore non ha taciuto di avere dei modelli a cui ispirarsi: «Il calcio è uno spettacolo e quindi un uomo di spettacolo può condurre un programma di calcio. Vianello ha saputo tradurre perfettamente il concetto, tanto che “Pressing” è stato il programma migliore del suo periodo. Magari fossi come Raimondo, un maestro assoluto, con cui ho avuto modo di lavorare a un DopoFestival di un Sanremo condotto da lui. Ma in quegli anni il calcio stesso era diverso, oggi gli interpreti sono cambiati: i calciatori hanno addetti stampa, truccatori, parrucchieri, motivatori. È un mondo di star. Io vorrei far risaltare i valori del calcio, che è una metafora della vita». Ma le novità non mancheranno, a cominciare dagli ospiti: «L’idea è conservare qualche opinionista dell’anno scorso e aggiungerne altri e far ruotare i nomi, per non avere puntate fotocopia delle precedenti». Ci saranno anche delle showgirl: «Donne, non corpi femminili da esibire. Come nella tradizione di “Tiki Taka”, la presenza femminile sarà pertinente: giornaliste sportive, tifose, mogli o fidanzate di calciatori ci saranno», ha precisato Chiambretti.
Piero Chiambretti: «Dopo aver guardato la morte negli occhi, tutto diventa relativo. Ora non mi preoccuperei più di un flop»
Da buon tifoso del Torino come si comporterà? Super partes? «Ai tifosi del Torino si vuol bene, perché la nostra squadra perde. Non disturbiamo, non creiamo problemi alle squadre alte in classifica. Sono le sorelle che vincono, quelle che possono risultare antipatiche. Noi siamo partiti che guardavamo alla Champions League e nel finale ci troviamo a lottare per non retrocedere in serie B…», ha dichiarato divertito Piero Chiambretti. Anche la figlia Margherita, che definisce il goal più bello della sua vita, ha il cuore granata: «Sì, come me. L’ho già portata allo stadio. E sono costretto a mentirle: quando il Toro perde, le dico che pareggia», ha spiegato il conduttore.
Parlando poi dell’emergenza Covid Chiambretti ha detto: «Lavorare è una cura, una grande medicina. E “Tiki Taka” per me è una ripartenza, un ritorno per quanto è possibile, alla normalità. Ma la malattia ha stravolto la mia esistenza, è cambiata la scala delle mie priorità. La morte di una madre è la fine di un film. Mia madre è sempre stata il mio punto di riferimento, nella vita familiare e professionale. C’era sempre lei dietro di me, era una donna intelligente, una poetessa, era speciale». E ancora: «Dopo aver guardato la morte negli occhi, tutto diventa relativo. Ora non mi preoccuperei più di un flop, di una critica pesante. Mi sono rafforzato. Non so se cambierà il mio modo di fare tv: devo aspettare che si accenda la luce della telecamera. Magari sarò quello di sempre. Oppure no, ma ne uscirò comunque arricchito», ha concluso il 64enne. leggi anche —> Piero Chiambretti: «Hanno scritto che ho avuto un trattamento di favore: nulla di più falso»