Paxlovid, Molnupiravir, Remdesivir, cosa sono le pillole anti Covid? Come funzionano? E soprattutto quanto costano? Tanto per cominciare tutti e tre i farmaci virali sono pensati per combattere la malattia nelle prime fase dell’infezione. Redmesivir però si somministra per via endovenosa. Le altre invece si assumono per bocca. Non sono alternativi al vaccino contro il Coronavirus, come spiega «Il Corriere della sera», ma costituiscono un ulteriore alleato contro la pandemia.
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Paxlovid Molnupiravir e Remdesivir cosa sono? Tutto sulle pillole anti Covid
Paxlovid è raccomandato per quegli adulti contagiati dal Covid che non richiedono ossigeno supplementare e presentano un aumentato rischio di malattia grave. Previene la patologia e fa sì che essa non degeneri. Andrebbe assunto entro i primi cinque giorni: Paxlovid è costituito di due principi attivi (PF-07321332 e Ritonavir) presenti in due compresse diverse, che devono essere prese insieme, due volte al giorno. Remdesivir invece è indicato nel “trattamento del Covid-19 negli adulti non ospedalizzati e non in ossigeno-terapia con insorgenza di sintomi da non oltre 7 giorni e in presenza di condizioni cliniche predisponenti che rappresentino dei fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 grave”. La durata consiste in una somministrazione endovenosa di 3 giorni. Molnupiravir è autorizzato per il “trattamento dei pazienti Covid-19 non ricoverati con recente insorgenza di malattia da lieve a moderata e con condizioni cliniche sottostanti che possono rappresentare fattori di rischio specifici per lo sviluppo di Covid-19 grave”. Molnupiravir è un antivirale orale che deve essere assunto in caso di positività entro 5 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. Il trattamento dura 5 giorni e consiste in 4 capsule da prendersi due volte al giorno.
I costi e la distribuzione
La distribuzione sarà fatta dalla Struttura Commissariale alle Regioni: per la prescrizione è previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio che sarà presto accessibile online sul sito della stessa Aifa. Secondo quanto riferisce «Il Corriere della Sera» “Pfizer si è detta preparata a mettere a disposizione, entro la fine del 2022, fino a 120 milioni di cicli di trattamento. L’azienda ha ribadito il suo impegno per garantire un accesso equo alla terapia. Inoltre, Pfizer, come Merck, ha già stipulato accordi di licenza non esclusivi con produttori di farmaci generici, così da garantire la disponibilità dell’antivirale in Paesi a basso e medio reddito a prezzi calmierati. Il costo di ciascun ciclo dovrebbe essere in linea con quello del farmaco di Merck, Molnupiravir, che sul mercato Usa costa 700 dollari. In Italia, tale costo è coperto dal sistema sanitario nazionale. Per Remdesivir, Gilead ha fissato un costo di 390 dollari a fiala e 2.340 dollari per un ciclo di cinque giorni”. Leggi anche l’articolo —> Covid, report Iss: tre regioni ancora a rischio alto, in calo terapie intensive e ricoveri