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I politici italiani andranno in ferie? Draghi sfuggente: «Io sempre a disposizione»

23/07/2021 13:33 - Aggiornamento 23/07/2021 14:46

I politici italiani vanno in vacanza? I ministri in ferie quando? Senatori e deputati possono staccare la spina per qualche giorno di relax? Sono le annose domande che tormentano la nostra classe dirigente. Eh, già perché esponenti del Pd, M5s, Lega e così via, si sono trovati d’accordo su qualcosa: la «villeggiatura». Con insistenza chiedono una “programmazione del lavoro per le settimane a venire”, perché finito luglio c’è agosto e definire l’attività dell’esecutivo vorrebbe dire poter prenotare le ambite vacanze. Argomento però a cui Draghi, che ha urgenza di rispettare i tempi di approvazione dei provvedimenti concordati con l’Ue per il Pnrr, sarebbe sordo.

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Politici italiani in vacanza quando? Draghi “instancabile” glissa e spinge per le riforme

I politici vanno in vacanza? Se sì, quando? Quest’anno le ferie paiono sempre più lontane per i nostri deputati e senatori che chiedono una tabella di marcia chiara. “Niente da fare, Draghi ha glissato. Tra i ministri c’è chi l’ha presa stoicamente, ‘in fondo come si fa con questa situazione d’emergenza’. E c’è chi ha usato le pregresse esperienze, scommettendo sulle due settimane a cavallo di ferragosto ‘che ho già prenotato'”, scrive Francesco Verderami sul “Corriere”. È stato quest’ultimo a sollevare la questione «villeggiatura», che, intendiamoci, non è all’ordine del giorno. Impossibile, d’altronde che con il premier Draghi, educato alla “religione del lavoro”, lo sia.

La richiesta delle ferie, come svela il giornalista del ‘Corriere’, sarebbe arrivata da Stefano Patuanelli. Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali avrebbe domandato all’ex numero uno della Bce di «stabilire almeno un giorno fisso della settimana per le riunioni di governo, in modo da organizzare le nostre agende». «Ma quando volete. La mia agenda è sempre libera per voi, sono qui a vostra completa disposizione», avrebbe replicato prontamente Draghi. Una risposta «cortese», che nasconderebbe ben altro, come osserva Verderami: “I ministri hanno ormai imparato a capire quando il premier si lascia andare alle battute, un misto di umorismo britannico in salsa romanesca, sempre espresse con un tono della voce basso e monocorde”. In sostanza il presidente del Consiglio tra le righe intendeva dire: ‘Io ci sono sempre per i cittadini e dovreste esserlo anche voi’. Non dimentichiamoci che Draghi è un “civil servant”, prestato alla politica, con un alto senso delle istituzioni. Le questioni urgenti, del resto, sono tante: in primis la riforma della Giustizia punto cruciale per ottenere i finanziamenti del Recovery Plan. 

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«Non organizzo mai le vacanze in anticipo e non stacco mai per più di un paio di giorni»

“A nulla sono valse le obiezioni sui ‘tempi troppo stretti’, data la mole di decreti ancora da approvare.’Tempi stretti rispetto a cosa?’, ha chiesto Draghi. Ovvio, le vacanze”, scrive sempre Verderami. Ai ministri, che forse potranno partire a metà agosto, sfugge un dettaglio non da poco: Draghi non è abituato alle ferie lunghe. In un’intervista a “Le Monde” alla domanda “Pensa che quest’anno riuscirà a godersi una vacanza in pace”?, l’attuale premier rispose serafico: «Non organizzo mai le vacanze in anticipo e non stacco mai per più di un paio di giorni. Una cosa è certa: non andrò in Polinesia. È troppo lontana». Era il 21 luglio del 2012. Dunque qualche giorno prima dell’intervento a Londra, ormai entrato nella storia, in cui annunciò che la Banca centrale europea avrebbe fatto «tutto il necessario» (Whatever it takes) per salvare l’euro. Leggi anche l’articolo —> Riforma Cartabia, chiesta la fiducia sulla Giustizia: “Draghi stufo dei giochetti del M5s”, retroscena

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