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Primo Maggio, Fedez al concerto attacca la Lega contro il Ddl Zan: “La Rai voleva censurarmi”

02/05/2021 09:07 - Aggiornamento 02/05/2021 11:38
2 maggio 2021 – Al concerto del Primo Maggio, in diretta su Rai3 dall’Auditorium Parco della Musica, Fedez ha accusato la Lega di fare ostruzionismo al Ddl Zan, ma anche la Rai di aver cercato di imporre la censura sul discorso del cantante. “I vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i nomi e di edulcorarne il contenuto”, ha detto l’artista in diretta dal palco romano.
smalto di Fedez

Primo Maggio concertone, polemica Fedez

“Mi hanno chiesto di raccontare la mia prima volta. Questa è la prima volta che mi succede di dover inviare il testo di un mio intervento perché venga sottoposto ad approvazione politica, approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare un pochino ma alla fine mi hanno dato il permesso di esprimermi liberamente. Come ci insegna il Primo Maggio, nel nostro piccolo dobbiamo lottare per le cose importanti. Ovviamente da persona libera mi assumo tutta la responsabilità di ciò che dico e faccio”.

 

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Il discorso di Fedez al concerto del Primo Maggio

“Per i lavoratori dello spettacolo questa non è più una festa. Caro Mario (Draghi, ndr), io capisco perfettamente che il calcio è il vero fondamento di questo Paese, però non dimentichiamo che il numero dei lavoratori del Calcio e il numero dei lavoratori dello Spettacolo si equivalgono. Quindi non dico di spendere qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto di riforma in difesa di un settore che è stato decimato da quest’emergenza e che è regolato da normative stabilite negli anni Quaranta e mai modificate sino ad oggi. Quindi Caro Mario, come si è esposto nel merito della SuperLega con grande tempestività sarebbe altrettanto gradito il suo intervento per il mondo dello spettacolo”.

Fedez sul Ddl Zan

Ma poi Fedez continua, portando l’attenzione sul tema del Ddl Zan, sul quale l’artista aveva già espresso la propria opinione a più riprese, anche attaccando direttamente il deputato leghista Simone Pillon, contrario alla legge. “Due parole sull’uomo del momento, il sonnecchiante Ostellari. Ecco Ostellari, ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare quindi massima espressione del popolo, che è già stato approvato alla Camera, come il ddl Zan può essere tranquillamente bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo. Cioè se stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza, vorrei decantarvi un po’ dei loro aforismi”.

Eccoli gli «aforismi» medioevali citati da Fedez: “«Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno», Giovanni De Paoli consigliere regionale Lega Liguria. «I gay? Che inizino a comportarsi come tutte le persone normali», Alessandro Rinaldi consigliere per la Lega Reggio Emilia. «Gay vittime di aberrazioni della natura», Luca Lepore e Massimiliano Bastoni consiglieri comunali leghisti. «I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie», Alberto Zelger consigliere comunale della Lega Nord a Verona. «Il matrimonio gay porta all’estinzione della razza», Stella Khorosheva candidata leghista. «Fanno iniezioni ai bambini per farli diventare gay», candidata della Lega Giuliana Livigni”.

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primo maggio fedez

Le “priorità” del Senato

“Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan — prosegue Fedez— e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il ddl Zan perché doveva discutere l’Etichettatura del vino; la riorganizzazione del Coni; l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano; e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza.

“Ma a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro-Vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon in questi mesi è stato la prima voce a sollevarsi contro il ddl Zan. L’antiabortista non si è accorto però che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, caro Pillon, purtroppo avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori, e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”.

L’intervento extramusicale di Fedez ha immediatamente scatenato la polemica, avendo questo rivelato le intenzioni della Rai di limitare la libertà di espressione dell’artista. I senatori e deputati della Lega in Vigilanza Rai avevano già messo le mani avanti: “Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1° maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento”.

La smentita della Rai

La Rai ha smentito di aver esercitato censure preventive e pressioni su Fedez. “Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale Concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto”.

In tutta risposta, l’artista milanese ha resa pubblico lo scambio incriminato. “La Rai smentisce la censura”, scrive Fedez su Twitter, mentre pubblica la telefonata con la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani e i suoi collaboratori, i quali chiedono all’artista di “adeguarsi al sistema”. Un gravissimo colpo per la Rai, che ha negato di aver tentato di silenziare Fedez senza prevedere che la star di Instagram potesse avere delle prove che sostenessero che ha ragione lui.

Il commento della Lega

Conciliante la replica del leader del Carroccio, come quella di Ostellari, direttamente incriminato. “Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti”, è il commento di Salvini in un post su Facebook.