Prodi Berlusconi Ruby Ter – Un tempo erano “rivali”, acerrimi nemici. Un po’ come “Don Camillo e L’Onorevole Peppone”. Se l’altro attardava, l’altro era lì pronto ad aspettare. Sempre però per poi stuzzicarsi, a cercare la stoccata vincente. Il paragone sia consentito, non è eccessivo. E lo provano le recenti parole che l’ex premier Romano Prodi ha speso riferendosi al leader di Forza Italia. L’ascia di guerra pare ormai sepolta. «Proporre una perizia psichiatrica per Berlusconi è una delle ennesime follie dell’Italia», ha detto l’economista di Scandiano. Dichiarazioni che sono arrivate come una mano tesa al Cavaliere.
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Prodi Berlusconi e la frase che non ti aspetti sul Processo Ruby Ter
Silvio Berlusconi, come saprete, si è sottratto alla decisione dei giudici di sottoporlo a perizia psichiatrica nell’ambito del processo Ruby Ter, definendola in una lettera rivolta al consiglio «lesiva della mia storia e della mia onorabilità», come pure un «evidente pregiudizio» nei suoi confronti. Sulla spinosa questione si è espresso anche l’ex premier Romano Prodi, nel corso di un’intervista al Castello di Santena, in provincia di Torino, dove l’ex presidente del Consiglio si era recato per ricevere il Premio Cavour 2021. Giovanni Minoli, ovviamente, consapevole di quanto Berlusconi fosse il suo rivale più duro ai tempi dell’Ulivo, non si è lasciato sfuggire la ghiotta opportunità di fargli alcune domande sul processo Ruby Ter. E Prodi, a gran sorpresa, ha difeso il Cavaliere, proprio come nei giorni scorsi aveva fatto Matteo Renzi, che lo ha descritto come «un perseguitato». Per i giudici era «indispensabile un accertamento peritale tecnico per poter prendere una decisione motivata e ragionata» per il proseguo del processo. Ma la perizia non si farà.
La corsa al Quirinale: «Sono rimasto un uomo di parte»
Sempre Romano Prodi ha poi riconosciuto all’imprenditore milanese «il merito di avere spostato Forza Italia verso una linea europea. Potrebbe aspirare al Premio Cavour? Questo dipende dalla giuria, non da me», ha spiegato a Castello di Santena. Potranno tornare Berlusconi e Prodi ad essere avversari nella corsa al Quirinale? I loro nomi girano da qualche tempo.
Nella sua autobiografia, “Strana vita, la mia” (pp. 226, € 17,50), scritto con Marco Ascione, l’ex premier sembra scansare un’ipotesi del genere: se qualcuno avesse il coraggio di fare nuovamente il suo nome per il Colle, lui replicherebbe così: «Risponderei semplicemente che a ottantadue anni non posso certo sentirmi salvatore della patria. Non ho l’età, insomma. E poi voglio dirlo una volta per tutte. Sono rimasto un uomo di parte. Forse per questo motivo mi è piaciuto fare il capo del governo, e alla salita del Quirinale preferisco quella dello Stelvio. Finché è possibile». Leggi anche l’articolo —> Green Pass, scontro tra Franceschini e Speranza. Draghi tranchant: “Non faccio norme ad hoc”