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«Protetti dall’influenza? Dipende dall’anno di nascita», la conferma da uno studio canadese

24/04/2020 11:46 - Aggiornamento 24/04/2020 11:57

Protetti dall’influenza? È anche una questione di date, nello specifico dall’anno di nascita. Sull’Adnkronos è stato rilanciato, a tal proposito, un interessante studio canadese, secondo il quale il tipo di ceppo virale, a cui siamo esposti nella prima infanzia, determina, per il resto della vita, la nostra capacità di contrastare l’influenza. La ricerca alquanto curiosa è frutto della collaborazione tra i ricercatori dell’università di Montreal e della McMaster University, i quali hanno preso in esame una grande quantità di dati relativi alla stagione influenzale 2018-2019.

protetti dall'influenza

«Protetti dall’influenza? Dipende dall’anno di nascita», la conferma da uno studio canadese

Perché una persona è in grado di combattere l’influenza meglio di un’altra? Dipende dall’anno di nascita. La conferma arriva da un recente studio canadese, in cui è stato analizzato un paniere di dati piuttosto ampio riguardante la scorsa stagione influenzale. Preso in esame il 2018-2019 quando due ceppi di influenza A hanno dominato in tempi diversi. Un fatto insolito perché normalmente è solo uno per ogni stagione. Come si legge nello studio pubblicato su ‘Clinical Infectious Diseases’, la relazione dei ricercatori fornisce nuove prove “convincenti” a sostegno dell’ipotesi della cosiddetta «impronta digitale antigenica». Cosa significa? In parole povere l’esposizione precoce a un ceppo di virus influenzale condiziona la nostra immunità e modifica, a vita, significativamente, la risposta del nostro organismo. Nel concreto, pare, ad esempio, che le persone nate durante o poco dopo la pandemia di H3N2 del 1968 siano oggi meglio preparate ad affrontare l’influenza durante le stagioni in cui l’H3N2 è dominante.

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«Importanti implicazioni nel consentire alla Sanità Pubblica di valutare chi può essere più a rischio in un certo anno»

Capirete quanto si riveli di non poco conto tale analisi. «Questo studio potrebbe avere importanti implicazioni nel consentire ai funzionari della Sanità Pubblica di valutare chi può essere più a rischio in un certo anno, a seconda dell’età e dei virus, che hanno dominato al momento della nascita», evidenziano i ricercatori che hanno messo a punto la ricerca. leggi anche l’articolo —> Coronavirus colpisce i testicoli? Ecco quanto c’è di vero