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Perché la guerra sta facendo aumentare il consenso nei confronti di Putin

06/04/2022 13:31

Dall’invasione della Russia in Ucraina il consenso nei confronti del presidente Putin è cresciuto in modo esponenziale, fino a raggiungere l’83% delle preferenze. La causa, in realtà, non è il conflitto, ma le sanzioni che l’Occidente sta applicando a Mosca: secondo i cittadini, infatti, ormai è ovvio che l’obiettivo delle forze occidentali sia quello di “strangolare la Russia” e, insieme a lei, anche i russi. E come la storia insegna, in periodo di emergenza, il popolo si stringe attorno al proprio leader.

putin colpo di stato

Putin e il consenso alle stelle

Il blocco delle banche, il congelamento dei fondi all’estero, la chiusura delle aziende straniere sul territorio russo, l’impossibilità di uscire dal Paese sono tutti fattori che stanno contribuendo all’aumento del consenso dei confronti di Putin. Il suo popolo, infatti, complice la propaganda e la continua diffusione di notizie a senso unico dai canali ufficiali, si è convinto di essere “sotto assedio”. Così, sebbene la maggior parte dei russi non condivida la scelta della guerra, ora in molti si sono trovati a pensare che non ci fossero altre opzioni per garantire la sopravvivenza del proprio Paese. E tutto questo si sta traducendo in consensi sia nei confronti di Putin, che verso quella che la Russia chiama l’Operazione militare speciale. Ovvero l’invasione dell’Ucraina.

Secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto indipendente Levada, il 53% degli interpellati dice di sostenere decisamente la guerra. Il 28%, invece, la sostiene “abbastanza” e solo il 14% dice di essere contrario. Questo anche perché le informazioni sono controllate. La popolazione è stata convinta del fatto che tutto ciò che arriva dall’occidente sia falso. Che l’Ucraina sia un Paese di fatto nazista, al servizio del nemico. Addirittura, l’agenzia statale Ria Novasti è arrivata ad affermare che dopo il conflitto la Russia dovrà istituire una specie di tribunale di Norimberga per i crimini di guerra compiuti dai nazisti ucraini. E Che sarà necessario rieducare il popolo, dimenticare il nome “Ucraina” in favore di “Piccola Russia“.

D’altra parte, una vera alternativa non c’è. Le disposizioni impongono alla scuole di spiegare le “sanzioni antirusse e la loro influenza sull’economia”. Di dire che “sono una cosa positiva per la Russia perché crescerà la produzione interna di beni e gli effetti negativi ricadranno solo sui Paesi che le hanno imposte”, si legge nel documento diffuso tra gli insegnanti. Lo stesso vale per i media ufficiali. Chi osa esprimere un’opinione diversa da quella governativa viene immediatamente sanzionato, se non incarcerato. Proprio per questo non stupisce, in realtà, l’aumento del consenso nei confronti di Putin. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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