Gli Stati Uniti hanno eliminato il generale iraniano Qassem Soleimani. Il raid aereo che l’ha ucciso con cinque membri del movimento sciita iracheno è stato ordinato dal presidente americano Donald Trump. L’episodio ha immediatamente provocato la reazione del governo di Teheran che ha promesso “vendetta”. Dopo i numerosi episodi di provocazione nell’ultimo mese nel Golfo Persico, con le tensioni tra le navi da guerra Usa e i barchini dei pasdaran iraniani, ora siamo ad un passo dallo scontro militare.
Chi era Qassem Soleimani
Qassem Soleimani era il responsabile delle operazioni coperte di Teheran e uomo chiave del regime degli ayatollah. Gli Stati Uniti lo ritenevano responsabile del sostegno ai movimenti sciiti iracheni, in contrapposizione al governo filo-Usa in carica. Soleimani non era un generale qualunque. Era il braccio destro dell’ayatollah Khamenei e l’uomo sul campo del regime di Teheran. Qassem Soleimani ha guidato le operazioni più importanti degli ultimi due decenni in Medio Oriente, le vittorie dell’Iran portano tutte la sua firma. E’ lui ad aver condotto negli ultimi anni tutte le azioni di contrasto al “nemico” americano, in particolar modo da quando alla Casa Bianca siede Donald Trump.
Qassem Soleimani era una specie di rockstar In Iran, aveva milioni di followers sui social. Il prestigioso The Times solo qualche giorno fa lo aveva inserito nella classifica dei 20 personaggi protagonisti del 2020. Tra le vittime del raid americano c’è anche Abu Mahdi Al-Muhandis, il leader delle Forze di mobilitazione popolare irachene. Si tratta dell’uomo che il 30 dicembre 2019 ha spronato la folla ad assaltare l’ambasciata americana a Baghdad. Al-Muhandis ed il suo gruppo erano il braccio iracheno di Soleimani.
Qassem Soleimani ucciso dagli Usa: l’Iran promette vendetta
L’ayatollah Khamenei ha subito risposto all’uccisione di Soleimani, avvertendo gli Usa di esser pronto ad una “dura rappresaglia”. A parlare apertamente di vendetta è stato invece il presidente iraniano Hassan Rohani. “Non c’e’ dubbio – ha detto all’Associated press – che la grande nazione dell’Iran e le altre nazioni libere della regione si vendicheranno dell’orribile crimine commesso dagli americani”. Javad Zarif, ministro degli Esteri iraniano, ha definito l’uccisione di Soleimani un “atto di terrorismo”. L’assassinio di Soleimani, definito “la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaeda” è pericolosa, “una folle escalation”, ha dichiarato Zarif. >> Le notizie dall’estero