«Basta tamponi agli asintomatici, basta scuole chiuse anche nei comuni in zona rossa, basta bollettini con l’elenco generico dei contagiati. I cittadini sono stanchi e stremati, ora è tempo di dare prospettive positive per chi ha fatto il proprio dovere da due anni». Comincia così l’intervista di Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, a «Il Giornale». Cosa dobbiamo aspettarci dunque? «Da sempre l’impegno di Noi con l’Italia all’interno di questo Governo è stato per la semplificazione, la responsabilità e la libertà dei cittadini. Se vogliamo che gli italiani continuino a rispettare le regole dobbiamo semplificarle e prendere atto che quasi il 90 per cento degli italiani si è vaccinato».
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Il sottosegretario alla Salute Costa: “Basta quarantena per i vaccinati e tamponi per gli asintomatici”
La misura più urgente? Ha a che fare con gli asintomatici: «L’obiettivo è quello di convivere con il virus. Dunque, per prima cosa, smettiamola di fare i tamponi agli asintomatici. Non è che tutti i giorni bisogna misurarsi la febbre per capire se si ha l’influenza. Il termometro si usa solo se non ci si sente bene». Costa ha chiarito: «Se vogliamo la convivenza con il virus dobbiamo poter circolare liberamente, con le dovute cautele, ovviamente, cioè l’uso delle mascherine che ormai non fanno più paura a nessuno mentre sono molto importanti per impedire la trasmissione del virus». Dunque niente più quarantene per chi non ha sintomi, non solo. Anche le regole nelle scuole vanno cambiate: «Sempre adottando le dovute cautele e senza abbassare la guardia, credo che dalle scuole medie in su, dove la platea dei vaccinati supera l’80%, tutti i ragazzi vaccinati dovrebbero stare in classe, anche se ci sono due o tre positivi. La dad è inevitabile solo per i più piccoli quando ci sono contagi perché loro sono ancora molto scoperti». E ancora: «Bisognerebbe tenerle aperte le scuole. Perché è il segnale tangibile di un paese che non vuole tornare a chiudere. È un messaggio di fiducia e di speranza», le parole del sottosegretario al Ministero della Salute.
Quando sarà archiviato il Green Pass?
Il Comitato Tecnico Scientifico ha bocciato l’idea di cambiare il bollettino: «Nutro un profondo rispetto per il Cts, che è il nostro faro e la nostra guida, ma modificare la comunicazione è una competenza strettamente politica», ha spiegato a «Il Giornale» Andrea Costa. La pandemia ha mutato gli scenari e anche la comunicazione deve adeguarsi: «Non serve comunicare ogni giorno i dati dei contagiati senza alcuna distinzione». Alla domanda “Quando sarà archiviato il Green Pass?”, il sottosegretario alla Salute ha detto: «Non appena la fase epidemica si trasformerà in endemica, il discorso andrà rivisto». Leggi anche l’articolo —> Nuove regole per la quarantena, Zingaretti spinge per una semplificazione: le proposte