Da quando si è iniziato a sentire parlare di sigarette elettroniche, i curiosi che le hanno provate, ma anche gli scettici che preferivano non avvicinarsi a questo dispositivo sconosciuto, si sono fatti due domande: è vero che si può smettere di fumare con la sigaretta elettronica? Svapare sigarette elettroniche fa risparmiare soldi?
In questi 17 anni, cioè da quando è commercializzata in Europa, centinaia di statistiche e studi a campione che hanno osservato il comportamento di fumatori incalliti e fumatori sporadici, hanno dimostrato che a entrambe le domande si può rispondere affermativamente. Ecco perché.
Passaggio alla sigaretta elettronica: i benefici
Se, nel corso degli anni, la vendita di sigarette elettroniche e dispositivi per lo svapo ha conosciuto un’impennata nel commercio del fumo, fino ad allora di monopolio dello Stato, i motivi sono legati a tutta una serie di benefici riscontrati in seguito all’utilizzo di questo innovativo dispositivo. Benefici che riguardano in primis la salute dei consumatori (anche se molte opinioni contrastanti sono ancora oggetto di osservazione scientifica) e, in secundis, il loro portafogli.
Il primo dato interessante è la mancanza di combustione del tabacco: il funzionamento delle e-cig, infatti, si basa sull’inalazione di vapore, prodotto dai liquidi aromatizzati per lo svapo, composti da acqua, glicerolo, glicole propilenico e sostanze aromatizzanti, a cui si può scegliere di aggiungere la nicotina in quantità variabile, che la normativa vigente consente entro i limiti di 6 e 24 mg. È chiaro che un fumatore incallito introdurrà la quantità massima di nicotina, in modo da soddisfare il suo bisogno ormai dipendente da questa sostanza, mentre un fumatore meno abituale aggiungerà una percentuale minore.
In ogni caso, l’assenza di combustione e, dunque, della carbonizzazione del tabacco, non permette di sprigionare tutte quelle sostanze di scarto dannose all’organismo e all’ambiente (monossido di carbonio, catrame) e responsabili dei danni abbondantemente noti del consumo di sigarette tradizionali a breve e lungo termine.
Non di poco conto è anche il fatto che, non bruciando, non corrono alcun rischio di provocare incendi accidentali né le persone che svapano a letto, magari prima di addormentarsi, né quelle abituate a buttare il mozzicone a terra, anche perché l’e-cig non si getta dopo l’uso (ad eccezione delle sigarette elettroniche usa e getta, che vanno smaltite negli appositi contenitori).
Altri aspetti positivi legati all’utilizzo della sigaretta elettronica riguardano l’assenza della sensazione di gola secca, a cui segue la possibilità di svapare anche quando si ha il raffreddore o mal di gola, e l’assenza di emanazione di cattivi odori tipici del fumo, che impregnano dita, alito, capelli, abiti e ambienti in cui si fuma. Il vapore emanato da questi dispositivi da svapo, infatti, è aromatizzato ed esistono in commercio tantissime fragranze piacevoli e profumate e adatte a tutti i gusti.
Un altro vantaggio delle e-cigarettes riguarda l’abitudine. Fumare, infatti, è anche una questione di abitudine, di gestualità, di convivialità, oltre che di dipendenza dal fumo, e questi dispositivi da svapo richiamano, nella forma, quelle azioni legate al fumo della classica sigaretta: si tiene in mano, la si porta alla bocca e si tira di guancia e di gola, proprio come si fa con una sigaretta a combustione. Inoltre, è possibile svapare anche nella maggior parte dei luoghi in cui vige il divieto di fumo.
La somiglianza di gestualità e l’ampio utilizzo di questo dispositivo sono di certo due dei fattori che hanno contribuito all’abbandono del vizio del fumo di sigaretta in favore dello svapo.
Passaggio alla sigaretta elettronica: il risparmio
Per rispondere alla seconda e importante domanda, è sufficiente fare quattro conti per dimostrare quanto si risparmia oggi con la sigaretta elettronica.
Innanzitutto bisogna specificare che l’ammontare della spesa lo decide il consumatore, in base al tipo di accessori che acquista, alla loro qualità e all’utilizzo che ne fa del dispositivo. In commercio esistono dei kit da svapo per iniziare, già completi con tutte le componenti necessarie, e il loro prezzo varia dai 30 ai 90€. Questo costo riguarda l’investimento iniziale, cioè la spesa una tantum che non andrà più ripetuta, ma il consumatore dovrà acquistare in seguito solo i pezzi di ricambio (le testine e il cleromizzatore si usurano) e i liquidi da svapo.
In genere, questi kit contengono: un atomizzatore, una batteria (alcuni hanno in dotazione una seconda batteria di ricambio), un cavetto USB per ricaricare la batteria, una testina interscambiabile e un cleromizzatore.
Per iniziare a svapare, oltre al kit bisogna acquistare i liquidi aromatizzati, di solito venduti in flaconi da 10 ml: il loro costo si aggira intorno ai 6€ e la loro durata dipende da quanti tiri di vapore si fanno, ma mediamente possono durare dai 3 ai 6 giorni.
Ma si può anche pensare di risparmiare ulteriormente utilizzando i liquidi per sigaretta elettronica da preparare in casa. I liquidi fai da te, infatti, sono molto più economici e online si trovano tutte le istruzioni necessarie per prepararli, generalmente composti da una miscela a base di glicerina vegetale e glicole propilenico, a cui va aggiunta dell’acqua depurata e la percentuale di nicotina desiderata.
Arrivati a questo punto, si può prendere la calcolatrice in mano per quantificare l’effettivo risparmio.
Un fumatore che fuma un pacchetto di sigarette al giorno dal costo di 5€, spende esattamente 1.825€ all’anno; uno svapatore che consuma un flacone da 6€ ogni 3 giorni, invece, spende all’anno 840€, praticamente la metà. A questa cifra va aggiunta la spesa del kit iniziale e delle eventuali parti di ricambio, ma comunque si rimane decisamente sotto la metà della spesa necessaria per fumare sigarette tradizionali, permettendo al consumatore di risparmiare circa mille euro annui.