Un’intervista a tutto tondo quella che Enrico Letta, il segretario del Pd, ha concesso al vicedirettore del «Corriere della Sera» Venanzio Postiglione. Il leader dei Dem ha parlato dei temi caldi del momento: dalla corsa al Quirinale allo sciopero generale del 16 dicembre proclamato da Cgil e Uil, passando per la riforma del fisco. L’ex presidente del Consiglio si è detto contrario al voto anticipato: «Sarebbe sbagliato se l’anno prossimo fosse l’anno di una crisi politica, con le elezioni. Crisi politica ed elezioni anticipate significherebbe sei mesi di blocco. Non possiamo permettercelo». Dichiarazioni che di fatto sembrano escludere l’ipotesi di Mario Draghi al Quirinale.
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Quirinale 2022, strada ora tutta in salita per Mario Draghi: Enrico Letta apre alla Meloni
La partita del Colle non è urgente quanto le riforme da varare per il Paese, ancora stretto nella morsa del Covid. «Io ho sempre detto che cominciare troppo presto il dibattito sul Quirinale avrebbe penalizzato tante priorità, come la pandemia, la legge di bilancio e la messa a terra del Pnrr», ha affermato Enrico Letta. «Sono tre priorità che non consentono alcuna forma di distrazione. Da gennaio discuteremo di Quirinale. In una situazione emergenziale come la nostra sarebbe bene che il presidente o la presidente venisse eletto con un largo consenso», ha dichiarato il leader del Pd, che si è detto disposto a lavorare con tutti i partiti per l’elezione del nuovo Capo di Stato. Il segretario dei Dem, ed è il passaggio forse più significativo dell’intervista, ha aperto anche al dialogo con Giorgia Meloni. «Io sono per una maggioranza larga» nell’elezione del presidente della Repubblica, «se ci fosse anche l’opposizione sarebbe una cosa molto positiva», ha spiegato.
«Non possiamo permetterci il voto anticipato»
«Il giorno dopo l’elezione del presidente della Repubblica, vanno affrontati temi come la discussione sulla legge elettorale e anche i regolamenti parlamentari. Credo che il sistema politico abbia avuto molto danni dalla attuale legge elettorale. Ma anche sui regolamenti parlamentari dovremmo avviare una riflessione, prima fra tutte quella sui limiti al trasformismo», ha dichiarato Letta. L’ex premier ha definito positiva la legge di bilancio: «Mi sembra si diano segnali di attenzione alle fasce più deboli e per il rilancio del Paese». A proposito della mobilitazione generale dei sindacati Letta ha detto: «Lo sciopero in questo momento non me l’aspettavo ma rispetto l’autonomia sindacale e non voglio mettere becco nella scelta della Cgil e Uil, non esprimo un giudizio. Io sono favorevole perché ci sia massima la unità possibile tra i confederali e nelle prossime settimane lavorerò per una ricomposizione sindacale». Leggi anche l’articolo —> Quirinale, il patto Mattarella-Draghi: “Come evitare il Far-west”, il retroscena di “Dagospia”