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Recuperare una capigliatura folta: scopriamo le soluzioni di ultima generazione

30/09/2023 11:54

Quello della caduta dei capelli è un problema molto comune che può riguardare donne e uomini e che merita tutta l’attenzione del caso: esso, infatti, non è un semplice inestetismo, ma è un qualcosa che può incidere negativamente sulla qualità della vita facendo perdere autostima, sicurezza e desiderio di vivere occasioni sociali.

Oggi vi sono tante soluzioni efficaci che consentono di ritrovare una capigliatura folta e bella dopo che il problema è venuto a presentarsi.

Per scoprire quali sono le principali novità, può essere un’ottima idea quella di visitare il sito Internet del Centro Tricologico Tricomedit Group, riconosciuto come il primo centro tricologico medico e chirurgico d’Italia.

Autotrapianto

L’autotrapianto è stato una vera “rivoluzione” in questo settore, si è infatti diffuso solo da tempi relativamente brevi, ma che è già divenuta diffusissima grazie alla sua grande efficacia e alla sua capacità di soddisfare al meglio esigenze molto diverse.

Ma che cos’è esattamente l’autotrapianto? Come si può intuire dal nome, questa tecnica prevede che vengano impiantati capelli appartenenti all’organismo del medesimo paziente, prelevati dalle zone non soggette a caduta, ovvero i lati della testa (parietali) e la nuca, chiamate appunto “zone donatrici”.

All’atto pratico, dunque, l’autotrapianto può essere definito uno “spostamento” di capelli, che va ad infoltire le zone d’interesse mantenendo comunque ben integre ed omogenee le zone donatrici.

Prima di spiegare quali sono le due principali metodologie con cui si può effettuare un autotrapianto, è utile porsi questa domanda: ma perché l’autotrapianto è così efficace e riscuote così elevati livelli di gradimento? Le ragioni sono diverse, vediamo quali sono le principali:

  • mentre nel trapianto di capelli esogeni vi è il concreto rischio di rigetti da parte dell’organismo, nell’autotrapianto quest’eventualità è scongiurata proprio perché i capelli appartengono alla medesima persona, e questo è un aspetto di grandissima importanza;
  • essendo impiantati capelli appartenenti al medesimo paziente, è esclusa l’eventualità che il risultato finale presenti delle differenze a livello cromatico, dunque si riesce ad ottenere un risultato assolutamente naturale;
  • impiantando capelli prelevati da aree non soggette a caduta, i capelli saranno permanenti anche nella zona ricevente, dunque il risultato sarà duraturo;
  • a livello psicologico, il paziente accetta molto più positivamente il miglioramento estetico ottenuto impiantando capelli appartenenti al suo stesso organismo.

Andiamo ora a scoprire come viene eseguito, dal punto di vista tecnico, l’autotrapianto, e scopriamo le due diverse soluzioni a disposizione: tecnica FUE e tecnica FUT.

Autotrapianto con tecnica FUE

FUE è acronimo di Follicular Unit Extraction, ovvero estrazione di unità follicolari, con questa tecnica infatti i bulbi che vengono movimentati dall’area donatrice a quella da infoltire sono prelevati singolarmente.

L’estrazione del bulbo viene eseguita utilizzando un microbisturi a punta cava chiamato punch, mentre per la successiva ricollocazione nell’area ricevente si fa ricorso ad appositi aghi chirurgici di piccolissime dimensioni; è utile sottolineare che il bulbo viene prelevato assieme a delle quantità di adipe, necessarie per l’attecchimento, e viene sottoposto ad un processo di depurazione.

La tecnica FUE si contraddistingue per una grande versatilità, può infatti essere ideale sia per interventi su aree estese che per infoltimenti di zone più piccole o anche molto circoscritte, come può essere il caso di una cicatrice, inoltre, potendo scegliere dove collocare ogni singolo bulbo, si può definire il risultato finale in modo estremamente preciso.

Autotrapianto con tecnica FUT

Anche la tecnica FUT, acronimo di Follicolar Unit Transplantation, consiste in una “movimentazione” di capelli da una zona donatrice verso una zona da infoltire, la differenza è tuttavia nel fatto che in questo caso i bulbi non sono estratti singolarmente, ma in delle piccole porzioni di cuoio capelluto, chiamate strips, ognuna delle quali contiene più bulbi.

Questa tecnica, più adatta all’infoltimento di aree estese, abbrevia sia i tempi di esecuzione dell’intervento ed è molto apprezzata in quanto le cicatrici che vengono a formarsi nell’area donatrice vengono facilmente rese invisibili dagli altri capelli naturali presenti nella zona, anche laddove siano tagliati molto corti.

La scelta dell’una o dell’altra tecnica, ad ogni modo, non può prescindere da una scrupolosa analisi del singolo caso clinico, dunque non esiste una metodologia da considerarsi in assoluto migliore rispetto all’altra.

Tricopigmentazione

Tra le soluzioni di ultima generazione rientra a pieno titolo anche la tricopigmentazione, anch’essa una metodologia molto apprezzata per la sua efficacia e per la sua bassissima invasività.

La tricopigmentazione non è un trapianto, anzi questa soluzione non altera il numero di capelli presenti sulla testa del paziente: essa prevede infatti il deposito di piccoli pigmenti, anallergici e biocompatibili, che donano un effetto infoltimento molto naturale.

L’efficacia della tricopigmentazione sa essere davvero sorprendente e questa metodologia può rispondere al meglio a diverse necessità, andiamo subito a scoprire le principali.

Effetto rasato

Questo tipo di risultato è estremamente richiesto dagli uomini ed è perfetto per i soggetti che presentano una calvizie in stadio avanzato: tramite il deposito di pigmenti, infatti, è possibile ricreare sull’area d’interesse un effetto visivo analogo a quello del classico look rasato a zero.

Effetto densità

L’effetto densità è richiesto sia da uomini che da donne e prevede, sostanzialmente, che i pigmenti vadano ad accostarsi ai capelli naturali presenti nelle zone d’interesse; in questo modo la capigliatura si presenta più folta senza che il numero di capelli venga realmente incrementato.

Effetto cover

L’effetto cover si rivolge a chi ha la necessità di infoltire aree di piccole dimensioni e ben definite, ad esempio quelle corrispondenti ad una cicatrice; coprendo zone circoscritte come queste si può ricreare un infoltimento mirato che restituisce una capigliatura esteticamente più omogenea.