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Scontro in Cdm sul reddito di cittadinanza, Draghi studia modifiche: averlo non sarà facile

16/10/2021 13:35 - Aggiornamento 16/10/2021 14:49

«Alla fine l’Apocalisse non c’è stata». Così Andrea Orlando in un post su Facebook, commentando il debutto dell’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro. «Gli italiani che sono assai meglio di come li si descrive e di come alcuni leader sperano che siano, hanno rispettato in modo composto le regole, come hanno fatto sempre dall’inizio della pandemia, consapevoli che non ci sono dittature sanitarie ma uno sforzo comune da compiere per sconfiggere un nemico comune», ha detto il ministro. Ma c’è un’altra grana all’orizzonte per il premier Draghi: il reddito di cittadinanza.

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Reddito di cittadinanza, Draghi studia modifiche: averlo non sarà facile come prima. Scontro in Cdm

Chi gli è vicino riferisce che il presidente del Consiglio non ha tentennato, non è parso nemmeno nervoso. Ancora una volta può valere la descrizione che di lui ha dato Guy Dinmore sul «Financial Times»: “Draghi è un uomo estremamente calmo in situazioni nelle quali una persona normale può perdere la testa”. Quello dell’obbligo del Green Pass per i lavoratori pubblici e privati era un «rischio calcolato» (non diverso dalla scommessa dell’economista sulle riaperture). Il premier aveva valutato attentamente le incognite: dai possibili episodi di violenza nelle piazze ai contraccolpi sullo stato di salute del Paese, con il pericolo degli scaffali vuoti ai supermercati. Nessuna paralisi dell’Italia però, almeno per ora. E Draghi non ha tirato un sospiro di sollievo, come racconta un retroscena dell’Adnkronos. In Cdm il premier “non si è riconosciuto meriti tantomeno si è lasciato andare a commenti sul pericolo scampato”. A creargli problemi il dl fiscale: la maggioranza, infatti, non si è trovata d’accordo sul reddito di cittadinanza. È questa la nuova battaglia che l’ex numero uno della Bce dovrà fronteggiare. Lega Fi e Iv sono contrari alla misura; M5s, Leu e Pd la difendono strenuamente.

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Giorgetti: «Beffardo usare i soldi di chi ha lavorato duramente per una misura simile», replica dura di Patuanelli

Tensioni in Cdm quando si è trattato di parlare dei duecento milioni di euro per rifinanziare il reddito di cittadinanza. Il ministro e capodelegazione leghista, Giancarlo Giorgetti, si è opposto: «Beffardo usare i soldi di chi ha lavorato duramente per una misura simile. Rifinanziamo con i soldi dei lavoratori una misura che di lavoro non ne crea». D’accordo con lui i ministri Renato Brunetta e Elena Bonetti. Immediata la replica di Stefano Patuanelli, capodelegazione del M5S al governo. “Tutte falsità, glielo spieghiamo con un disegnino”, il commento duro dei grillini. “La tensione sale, davanti a un Draghi che osserva la scena alzando il sopracciglio, chiaro segno di una malcelata disapprovazione”, scrive Ileana Sciarra. Un’immagine da antologia, proprio.

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Reddito di cittadinanza 2021: tensioni nella maggioranza

A gamba tesa è intervenuto in seconda battuta sui social Giuseppe Conte, che ha difeso a spada tratta il Rdc: «Ogni giorno Salvini e Meloni si svegliano e lottano contro i sostegni dello Stato alle persone e alle famiglie in difficoltà economica. A ogni occasione – l’ultima il Consiglio dei Ministri di oggi – alcune forze anche di maggioranza si danno da fare per sabotarli. Si battono contro gli aiuti per chi è senza lavoro, per chi lo sta cercando o affonda nel precariato, senza percepire paghe dignitose». E ancora: «Noi ci rimbocchiamo le maniche per trovare soluzioni. Invito Salvini e Meloni, così come quelli che la pensano come loro al Governo, a fare lo stesso. E a smetterla di assaltare uno strumento di civiltà. Noi non lo permetteremo», le parole dell’ex premier.

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Reddito di cittadinanza 2021, altra grana per Draghi dopo il Green Pass: come potrebbe cambiare la misura

Il segretario del Pd Enrico Letta ha difeso la misura, ma ha sottolineato che modifiche a riguardo siano necessarie: «Sono d’accordo con Draghi che il reddito di cittadinanza va modificato non cancellato, cioè va reso più funzionante per quanto riguarda la fondamentale missione che è quella di aggredire le sacche di povertà che esistono nel nostro Paese, ma va completamente modificato e trasformato per l’altra missione che aveva che era quella sul tema del lavoro perché su quello non ha funzionato». L’idea di cambiare il Rdc non dispiace a Salvini: «Garantirlo a chi non può lavorare è sacrosanto, disabili, invalidi, persone in difficoltà. Il problema è che gli abusi e i furti ormai sono quotidiani per cui regalare miliardi di euro a chi magari arriva dall’estero, fa un salto in Italia e torna a casa mantenuto a spese degli italiani non è possibile». Per il segretario del Carroccio il provvedimento pentastellato pensato per contrastare la povertà è tutto da rivedere: «Anche perché sono 8 miliardi di spesa e con otto miliardi alle imprese immaginate quante assunzioni verrebbero permesse». Dichiarazioni che lasciano preludere che nei prossimi giorni si consumerà una battaglia “cruenta”. Senza esclusione di colpi. Lo scambio vivace di battute al Cdm di ieri non è stato altro che il primo round. In tutto questo dove si colloca Draghi?

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Il premier ha preso tempo: le possibili modifiche

“Draghi è sostanzialmente in linea con Patuanelli e Orlando”, come riportano le fonti ascoltate dall’Adnkronos. Il premier ha però preso tempo, rinviando la discussione al prossimo confronto utile sulla legge di bilancio. In sostanza se ne parlerà tra circa una settimana. Ed è una partita importante, Draghi è consapevole di giocarsi buona parte della credibilità suo esecutivo. Non è difficile intuire che Super Mario (soprannome a lui sgradito) si porrà a metà strada: impensabile che il Rdc rimanga così com’è. Probabilmente il premier, col supporto del ministro dell’Economia Franco, penserà di potenziare i centri per l’impiego e rafforzare i controlli per contrastare le irregolarità. In sostanza, con Draghi, potrebbe non essere troppo facile avere accesso al sussidio: aumenteranno le clausole volte a contrastare i furbetti. Il premier potrebbe anche ragionare sulla durata dell’assegno; potrebbe prospettarsi l’idea di un aiuto limitato nel tempo. Per ora non si tratta che di voci di palazzo. Non ci resta che attendere. Leggi anche l’articolo —> No tamponi gratis, Draghi tira dritto: quando il Green Pass sul lavoro sarà cancellato