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Eutanasia, Enrico Letta (PD): “Partiti agiscano presto, chi soffre non può aspettare”

21/02/2022 15:16

Referendum eutanasia bocciato, intervento del segretario PD Enrico Letta su La Repubblica. Il numero uno Dem parla di “politica fuori dal tempo” e di “parlamento lontano dalla società”. “Nella rappresentazione della crisi dei partiti sempre più spesso, agli argomenti abusati dell’antipolitica, si accompagna una critica più fondata di scarso ancoraggio alla realtà. In effetti, tutto intorno cambia e si trasforma. La modernità fatica a entrare nell’agenda del legislatore e nell’inerzia i vuoti normativi si accumulano”, osserva Letta commentando quanto sta avvenendo sul fine vita, dove persiste il vuoto legislativo nonostante la nuova bocciatura della via referendaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Referendum eutanasia bocciato Letta Pd

Referendum eutanasia bocciato, Letta: “I partiti hanno la responsabilità di agire al più presto”

Secondo Enrico Letta “i partiti hanno la responsabilità di agire al più presto”. Il tema dell’eutanasia, prosegue il leader dem, solleva “dilemmi etici e politici” e “l’unico modo per scioglierli, senza sconfinare indebitamente fuori dall’ambito circoscritto dell’intervento statuale, è muoversi dentro il perimetro delimitato dalla Costituzione e dalle indicazioni della Consulta”.

“È su questa base – sottolinea Letta – che si fonda la proposta di legge sulla morte medicalmente assistita promossa da Alfredo Bazoli e Nicola Provenza. Le condizioni per la depenalizzazione del reato di aiuto al suicidio sono molto stringenti: la presenza di una malattia irreversibile e di sofferenze intollerabili, l’accertamento dei trattamenti di sostegno vitale, l’esperienza provata di un percorso di terapia del dolore e cure palliative. E poi un prerequisito non negoziabile: il libero arbitrio. Vale a dire la capacità del malato, verificata oltre ogni dubbio, di assumere una scelta libera e consapevole”.

“L’esclusione da parte della Corte del quesito obbliga ad un’unica via, quella parlamentare. E in un Parlamento come quello attuale, senza una chiara maggioranza politica, non può che trovarsi un punto di equilibrio tra posizioni diverse. Altrimenti, oltre alle polemiche, a continuare saranno solo le sofferenze, insieme alla perdita di credibilità della politica tutta. Noi non ci rassegniamo e non ci rassegneremo mai a questo scenario. Perché prima di tutto vengono le persone. Coi loro drammi e il loro dolore”, conclude il segretario del Partito democratico.