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Regionali 2020, alleanza Pd-M5S: Conte spinge, i candidati 5S frenano

20/08/2020 11:41 - Aggiornamento 20/08/2020 11:42

Regionali 2020 alleanza Pd-M5S. A sentire Conte, Di Maio e Zingaretti sembra cosa fatta ma le cose non stanno così. Molti candidati M5S “frenano”, per usare un eufemismo. Perché in Puglia la candidata pentastellata Antonella Laricchia ci va giù pesante sul candidato Dem, il governatore uscente Michele Emiliano. “Non chiedetemi di piegare la testa – dice – Trovate il coraggio di tagliarla. Michele Emiliano è una persona inaffidabile, patetico il suo modo di fare. Mi oppongo al Pd perché è in grado di offrire solo poltrone”.

Regionali 2020 alleanza Pd-M5S

L’alleanza Pd-M5S è strategica se i giallorossi non vogliono perdere le elezioni. I sondaggi dicono che alle regionali se si presente divisa l’alleanza giallorossa rischia di consegnare al centrodestra diverse regioni. La Puglia è in bilico, con Michele Emiliano incalzato da quel Raffaele Fitto neppure troppo amato tra l’elettorato storico del Cdx. Ma nel M5S sembra aprirsi la resa dei conti finale.

Laricchia: «Emiliano si è ricordato di avere il mio numero di telefono solo due giorni fa»

Ancora la Laricchia, candidata governatrice 5S in Puglia, raggiunta dal Corsera: «Le posso dire una cosa – dice al giornalista che l’ha contattata telefonicamente – Emiliano si è ricordato di avere il mio numero di telefono solo due giorni fa». Poi insiste su come la sua contrarietà all’accordo con il Pd in Puglia fosse stata da lei espressa ai massimi livelli, direttamente a Giuseppe Conte.

Per questo si è detta «sorpresa» leggendo l’ormai famosa intervista del premier al Fatto Quotidiano, in cui si annuncia l’accordo Pd-M5S per le regionali. »Sorpresa perché era in contraddizione con il mio ultimo incontro con il presidente del Consiglio –  dice al Corriere – dove ci eravamo intesi che non ci sarebbero state le condizioni per partorire un’alleanza con il Pd».

Regionali 2020 alleanza Pd-M5S, Laricchia: «Non chiedetemi di piegare la testa»

La Laricchia va oltre, pubblica un post “forte” che fa il giro delle segreterie: «Non chiedetemi di piegare la testa, trovate il coraggio di tagliarla». E via un diluvio di telefonate, da quella del capo politico Vito Crimi per finire con quella di Luigi Di Maio. Ma lei non ci sta e rischia di essere l’ennesimo caso in un Movimento in frantumi. Un caso che può decidere l’esito delle Regionali in Puglia e condizionare l’intera alleanza giallorossa.

«Io non faccio patti di desistenza con la vecchia politica, ma patti di resistenza con la società civile che è al mio fianco da un anno, dalla fase progettuale». Non si ritira, ma rilancia dunque Antonella Laricchia, classe ’86, una laurea in architettura, grillina dal 2013 e già candidata alla guida della Puglia nel 2015, proprio contro Emiliano.

Infine spiega che la sua verso il Pd non è un’opposizione di principio. «Non è questione né di destra, né di sinistra. Io ascolto, colgo tutti gli elementi di novità e li porto in Regione. So dunque chi è utile e chi no. Mi oppongo al Pd perché è in grado di offrire solo poltrone. A me interessa riorganizzare la sanità, rendere più efficienti i centri per l’impiego e garantire i servizi di bonifica agli agricoltori». >> I retroscena di politica