Riapertura bar e ristoranti, continua a far discutere la fase 2. La Calabria anticipa i tempi e sfida il governo: la presidente della regione, Jole Santelli, ha deciso di autorizzare da domani il riavvio dei locali con tavoli esterni, il via libera ai mercati, con le dovute precauzioni ovviamente, e la ripresa degli sport individuali. Una scelta, la sua, nettamente in contrasto con le richieste del ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, che aveva specificato che non sarebbero state più tollerate iniziative legislative autonome dei governatori.
«Dimenticato ogni senso di responsabilità istituzionale», Calabria sfida il governo: riapertura bar e ristoranti all’aperto
Jole Santelli, presidente della Calabria, va controcorrente: non soddisfatta della riapertura a «macchia di leopardo», illustrata dal premier Conte nel corso dell’ultima conferenza stampa, ha pensato di allentare ancora di più le restrizioni. Per questo la governatrice ha annunciato di aver firmato un’ordinanza che dà via libera all’attività di «bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismi con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto». Maggiore libertà anche negli spostamenti: «Ho appena firmato un’ordinanza per la Fase 2 di ripartenza. Misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale. Tutte parlano il linguaggio della fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo», ha specificato la presidente Santelli.
Sindaci in disaccordo: «A volte la realtà supera la fantasia. Non si gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini»
Una sfida aperta, che ha trovato il supporto del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. In disaccordo i sindaci calabresi. «Dal modello tutto chiuso al modello tutto aperto (prima del tempo), tranne ovviamente per gli ambulatori della sanità pubblica ancora avvitata su stessa», ha tuonato Michele Tripodi di Polistena. Il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha affidato a Facebook il suo pensiero: «A volte la realtà supera la fantasia. Non si gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini. Spero che la notti porti consiglio, in caso contrario ci determineremo di conseguenza». Ed effettivamente la decisione di Jole Santelli arriva come un fulmine a ciel sereno: solamente qualche giorno fa, a poche ore dalla notizia del nuovo decreto per la fase 2, la governatrice calabrese si era scagliata contro l’esecutivo, accusando Premier e addetti ai lavori di aver sottovalutato un possibile «nuovo esodo verso Sud e dell’eventuale aumento di contagi che potrebbe derivarne» e annunciando «misure di cautela di nostra competenza».
Riapertura bar e ristoranti all’aperto, Calabria controcorrente: Pd sul piede di guerra
Cosa è successo nel frattempo? Forse anche la Santelli ha deciso di allinearsi con gli altri governatori di centrodestra, che sin da subito hanno insistito per una riapertura più rapida. Per il Pd, l’ordinanza della governatrice «è del tutto fuori da ogni logica. Anticipando senza una ragione le disposizioni nazionali che entreranno in vigore il 4 maggio, dimentica ogni senso di responsabilità istituzionale». I dem avvertono i calabresi «se, in violazione di norme sanitarie nazionali ripartiranno i contagi in quei bar o ristoranti che aprono (tra l’altro senza linee guida nazionali), quelle persone avranno tutto il diritto di chiedere i danni alla Regione».