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Fassina (Leu): “Ascoltare il grido di sofferenza sociale e dare subito sollievo alle attività economiche”

07/04/2021 09:58 - Aggiornamento 07/04/2021 10:49

Riaperture aprile o maggio? “Ascoltare il grido di sofferenza sociale e intervenire subito per dare sollievo alle attività economiche più in difficoltà. Il Decreto Sostegni non basta, serve un altro scostamento nell’ordine dei 30 miliardi. Riaperture il prima possibile”. E’ la posizione di Stefano Fassina, deputato di Leu, intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus. (prosegue dopo la foto)

“Bisogna valutare aperture selettive, ad esempio per gli ambulanti, i mercati all’aperto, con tutte le misure necessarie, non possono essere meno sicuri della spesa nei supermercati”. Una posizione che stride con quella del compagno di partito, il ministro della Salute Roberto Speranza, l’esponente più importante dell’ala rigorista del governo Draghi. Parole che arrivano nel giorno delle manifestazioni di protesta indette da Confcommercio in numerose città d’Italia.

 

Riaperture aprile o maggio? Fassina: “Nuovi ristori, ma fare riferimento al fatturato è sbagliato, bisogna riferirsi alle perdite”

Sulle proteste dei commercianti Stefano Fassina ha una posizione molto chiara. “E’ una crisi molto acuta e si è accumulata in questo anno durissimo, soprattutto per alcune attività”, ha detto. “Bisogna intervenire, per salvare tante piccole attività produttive. Senza ulteriori rinvii è necessario un decreto molto più consistente di quello approvato, per dare un sollievo e consentire almeno la sopravvivenza a queste attività finché non è praticabile una riapertura. Che ovviamente – aggiunge il deputato di Leu – deve arrivare al più presto possibile, anche velocizzando il piano di vaccinazione che ha subìto ritardi inaccettabili”.

“Serve un altro scostamento nell’ordine dei 30 miliardi, con interventi selettivi per compensare le perdite”, afferma Fassina. “Il problema è che dopo un anno di chiusure o riaperture a singhiozzo, quei ristori che potevano essere adeguati nella prima fase adesso non lo sono. Fare riferimento al fatturato è sbagliato, bisogna riferirsi alle perdite. Contestualmente ai decreti di chiusura devono essere varati i provvedimenti che determinano l’indennizzo. Ritengo che vada ascoltato il grido di sofferenza sociale che c’è stato anche ieri in tante piazze e va considerato come tale, non ricondotto a un problema di ordine pubblico”.

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“Bisogna valutare aperture selettive, ad esempio per gli ambulanti, i mercati all’aperto”

“Bisogna valutare aperture selettive, ad esempio per gli ambulanti, i mercati all’aperto, con tutte le misure necessarie, non possono essere meno sicuri della spesa nei supermercati”, incalza Fassina. “Dobbiamo procedere con grande pragmatismo, riconoscendo che c’è un problema di controllo del covid, ma facendo le aperture possibili. Dopodichè bisogna fare in modo che nelle Regioni la campagna vaccinale non subisca arresti come nel weekend di Pasqua. Lo Stato deve intervenire con un’organizzazione sostitutiva”.

“Bisogna commissariare l’organizzazione delle vaccinazioni, inaccettabile che l’Umbria lo scorso weekend abbia fatto 18 vaccinazioni”, attacca Fassina che poi “redistribuisce” la responsabilità politiche di quanto accaduto. “La maggioranza si impegna al massimo, dopodiché il governo è un’altra cosa rispetto alla maggioranza, ma è compito della maggioranza spingere affinché questi provvedimenti vengano fatti”, argomenta. “Questo è un governo di scopo che nasce per gestire le emergenze, non è il governo politico al quale avrei voluto partecipare possibilmente dopo un percorso elettorale. Mi preme sottolineare che tutti vorremmo riaperture subito. Ma ci sono anche altri aspetti da tenere in considerazione, che sono quelle del numero dei morti, delle terapie intensive”, conclude.

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