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Riaperture, coprifuoco sotto attacco: Salvini freme, ma il governo frena

19/04/2021 10:06 - Aggiornamento 19/04/2021 18:30

Riaperture coprifuoco sotto attacco. Dal 26 aprile 2021 ripristinati la zona gialla e la ripresa di bar e ristoranti. La road map del governo Draghi prevederà anche il riavvio di attività chiuse da tempo come cinema, musei, teatri, spettacoli, sport, palestre e piscine. Il nuovo decreto appena varato dall’esecutivo comporta un graduale ritorno alla normalità. “Le decisioni della cabina di regia sulle riaperture sono state prese all’unanimità”, ha detto il presidente del Consiglio, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. C’è una misura, tuttavia, che non è stata tolta di mezzo: il coprifuoco dalle 22 alle 5. E su questo nodo si è aperto un grande dibattito. 

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Riaperture coprifuoco sotto attacco: Salvini freme, ma il governo frena

«La decisione di riaprire all’aperto, di postporre il richiamo dei vaccini, sono prese sulla base scientifica. Mi pare che se ne dia conto, non mi pare siano prese per vedere l’effetto che fa. Gli spostamenti saranno consentiti tra Regioni gialle e con un pass, un certificato tra Regioni diverse». Così in conferenza stampa il premier Draghi ha annunciato le nuove misure contenute nel dpcm, lasciando intravedere una parvenza di normalità. Un provvedimento però è rimasto ed è tra i più detestati: il coprifuoco, dalle 22 alle 5 del mattino. La regola, nelle ultime ore, è finita nel mirino di vari esponenti politici. Tra i primi a scagliarsi contro il coprifuoco il capo della Lega, Matteo Salvini, che sui social ha scritto: «Riapertura bar, ristoranti, attività sportive, economiche e culturali all’aperto entro aprile. Fatto. Prossimi obiettivi: anticipare riaperture al chiuso e cancellare il coprifuoco delle 22. Avanti, non si molla».

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Meloni: «Misure come il coprifuoco, misure sulla limitazione della libertà personale degli individui in una nazione libera e democratica non sono concesse al governo»

Dello stesso avviso Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia: «Misure come il coprifuoco, misure sulla limitazione della libertà personale degli individui in una nazione libera e democratica non sono concesse al governo, non è nelle prerogative del governo stabilire se e quando puoi uscire di casa. Noi lo abbiamo tollerato perché c’era l’emergenza, c’era la pandemia, perché siamo stati responsabili, perché siamo stati un popolo serio, ma dopo oltre un anno non è più consentito chiudere la gente dentro casa, oltre tutto se non ci sono delle ragioni per farlo, perché il coprifuoco con il Covid non c’entra niente», come riportato da “Today”. E ancora: «Sono prove generali per educarti a fare quello che il governo pensa tu possa e debba fare, ma la limitazione delle libertà fondamentali in una nazione come la nostra dopo un anno e mezzo non è più tollerata e tollerabile. Quindi basta coprifuoco. Per un fatto di principio, perché è un precedente gravissimo e perché ovviamente è pure una presa in giro che puoi andare a cena ma alle 10 devi stare a casa».

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Riaperture coprifuoco, Sileri: «I numeri non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni»

Ma gli auspici del centrodestra si infrangono contro il muro del governo Draghi: per ora il coprifuoco non si tocca. A spiegarne i motivi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: «I numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco. Sono però fiducioso che le riaperture saranno irreversibili: non dovremo più temere di chiudere». Sembra sia ancora troppo presto per dire addio al coprifuoco. Leggi anche l’articolo —> Imprenditori in rivolta: tra aperture solo all’aperto e coprifuoco prevale la delusione