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Scandalo! Il riciclo è una truffa, i colossi del settore lo sapevano e nascondevano la verità

26/02/2024 10:04 - Aggiornamento 26/02/2024 10:05
riciclaggio plastica aziende mentono

I grandi produttori sanno da più di 30 anni che il riciclaggio non è una soluzione di gestione dei rifiuti di plastica fattibile né da un punto di vista tecnico né economico. Eppure tutto questo non ha impedito loro di promuoverlo. A dire questa scomoda verità un nuovo rapporto uscito sul «Guardian». “Le aziende hanno mentito. È tempo di ritenerli responsabili dei danni che hanno causato”, ha detto Richard Wiles, presidente del gruppo di difesa della responsabilità dei combustibili fossili Center for Climate Integrity (CCI), che ha pubblicato la relazione, che sta tanto facendo discutere. Leggi anche: Trucco del magnete per risparmiare l’elettricità: ecco come funziona

Riciclaggio della plastica, i produttori ci mentono da anni: tutta la verità in un rapporto

La plastica, che è fatta di petrolio e gas, è notoriamente difficile da riciclare. Portarla a termine richiede uno smistamento meticoloso, proprio perché la maggior parte delle migliaia di varietà di plastica chimicamente distinte non possono essere riciclate insieme. Non solo, da un punto di vista tecnico tale materiale si degrada ogni volta che viene riutilizzato, il che significa che generalmente può essere riutilizzato solo una o due volte. Secondo il rapporto del Center for Climate Integrity l’industria da tempo sa di queste problematiche, ma le ha beatamente ignorate nelle sue campagne di marketingcome mostra il rapporto, citato sempre dal «Guardian». Una ricerca, che lo sottolineiamo, si basa su indagini  precedenti e su documenti interni appena rivelati che fanno capire chiaramente la portata di questa campagna decennale. Leggi anche: Bonus bollette 2024: Isee, importi, beneficiari. Cosa cambia

Il riciclaggio della plastica tutto un grande inganno?

Gli addetti ai lavori del settore negli ultimi decenni hanno fatto riferimento al riciclaggio della plastica come “antieconomico”; hanno detto inoltre che “non può essere considerato una soluzione permanente per rifiuti solidi” e hanno detto che “non può andare a tempo indeterminato”, mostrano le rivelazioni. Gli autori dichiarano poi che le prove raccolte dimostrerebbero che le compagnie petrolifere e petrolchimiche, così come le loro associazioni di categoria, potrebbero aver infranto le leggi volte a proteggere il pubblico dal marketing ingannevole e dall’inquinamento. Leggi anche: Bollette luce e mercato libero: vincitori dell’asta delle tutele graduali

“Hanno mentito”: i grandi produttori di plastica hanno ingannato il pubblico sul riciclaggio

Negli anni ’50, i produttori di plastica hanno posto l’accento sul tema dello smaltimento: “Sapevano che se si fossero concentrati sulla [plastica] monouso le persone avrebbero comprato e comprato e comprato”, ha detto Davis Allen, ricercatore investigativo presso la CCI e autore principale del rapporto. In una conferenza industriale del 1956, la Society of the Plastics Industry, un gruppo commerciale, ha detto ai produttori di concentrarsi su “basso costo, grande volume” e “spendibilità” e di mirare a che i materiali finissero “nel carro della spazzatura”. La Society of Plastics è ora conosciuta come Plastics Industry Association. “Come è tipico, invece di lavorare insieme verso soluzioni reali per affrontare i rifiuti di plastica, gruppi come CCI scelgono di livellare gli attacchi politici invece di soluzioni costruttive”, ha detto Matt Seaholm, presidente e CEO del gruppo commerciale, in una risposta via e-mail al rapporto. (continua a leggere dopo le foto)

Il riciclaggio non può andare a tempo indeterminato

Negli anni ’80, quando i comuni hanno iniziato a considerare i divieti sui sacchetti della spesa e altri prodotti in plastical’industria ha iniziato a promuovere una nuova soluzione: il riciclaggio. Soluzione, che come mostra il recente rapporto però, è tutt’altro che fattibile. E qualche avvisaglia c’era stata in passato. Nel 1989, il direttore fondatore del Vinyl Institute disse ad una conferenza commerciale: “Il riciclaggio non può andare andare a tempo indeterminato e non risolve il problema dei rifiuti solidi”. Nonostante questo, rimarca il «Guardian», la Society of the Plastics Industry ha istituito la Plastics Recycling Foundation riunendo aziende petrolchimiche e imbottigliatori, lanciando poi una campagna incentrata sull’impegno del settore per il riciclaggio. (continua a leggere dopo le foto)

Riciclaggio della plastica: ecco cosa salta fuori nel rapporto del Center Climate Integrity

E nel 2003 un consulente commerciale di lunga data ha criticato l’industria per aver promosso il riciclaggio chimico, definendolo “un altro esempio di come la non scienza sia entrata nella mente dell’industria e degli attivisti ambientali”. “Questo è solo un altro esempio, una nuova versione, dell’inganno che abbiamo visto prima”, ha dichiarato sempre Davis Allen. Seaholm, della Plastics Industry Association, ha affermato che il rapporto è stato messo a punto da un’organizzazione attivista e anti-recycling e ignora gli incredibili investimenti nelle tecnologie di riciclaggio effettuati dalla nostra industria. “Purtroppo, usano informazioni obsolete e affermazioni false per continuare a fuorviare il pubblico sul riciclaggio”, ha evidenziato, senza però scendere nel dettaglio. Rimane il fatto che lo smaltimento della plastica rimane un problema urgente. Anche perché gli effetti devastanti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti. Judith Enck, ex amministratore regionale per l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e fondatrice del gruppo di difesa Beyond Plastics, ha definito l’analisi esposta dal Center for Climate Integrity (CCI) “molto solida”. A detta sua “il rapporto dovrebbe essere letto da ogni procuratore generale della nazione e dalla Federal Trade Commission”. Leggi anche: La batteria atomica dura 50 anni senza ricaricarla! L’incredibile scoperta arriva dalla Cina

L’articolo è stato pubblicato inizialmente il 19 febbraio 2024 ed è stato aggiornato in data lunedì 26 febbraio 2024.