Covid, i ristoratori di #ioapro chiedono i danni al governo: in tribunale e in piazza per protestare. “Siamo già in Corte Costituzionale e Consiglio di Stato, sabato (domani, ndr) lanceremo un’azione molto importante. Sono molto deluso da Salvini, da lui solo promesse”. I commercianti aderenti all’iniziativa #ioapro hanno deciso di fare causa e chiedere i danni al governo. Il ristoratore di Pesaro Umberto Carriera, uno dei promotori dell’iniziativa, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. (prosegue dopo la foto)
Ristoratori #Ioapro: la battaglia legale in Corte costituzionale con il sostegno di Sgarbi
“Sono quotidianamente in contatto con centinaia di ristoratori, ai quali hanno staccato le utenze e non riescono a fare neanche delivery e asporto”, ha affermato Carriera. “Chi da un anno subisce chiusure senza alcun ristoro è in questa situazione. In questo momento siamo chiusi anche noi di #ioapro, anche perché la nostra azione di forza è passata dal campo ai tribunali”.
“Ci sono state sentenze della Cassazione – ha aggiunto il ristoratore marchigiano – che hanno detto che non ci può essere alcuna rilevanza penale per chi ha tenuto aperto nonostante il Dpcm. Siamo già in Corte costituzionale con l’appoggio di Vittorio Sgarbi, siamo al Consiglio di Stato, abbiamo quindi bypassato Tar e giudici di pace. E’ ovvio che serviranno mesi, forse anni, per raggiungere gli obiettivi”.
La manifestazione di sabato 20 marzo 2021 a Modena, in piazza Grande anche “Italexit” di Paragone
“Sabato prossimo faremo una grande manifestazione a Modena – dice Umberto Carrera – e da lì faremo partire un’azione molto importante che si chiamerà ‘Noi non siamo loro’. Il sostegno della Lega? Salvini, che ci ha appoggiato quando era all’opposizione e una volta andato al governo ci ha promesso un impegno massimo per le riaperture, è stato una grossa delusione”.
“In Senato FDI ha proposto un emendamento per chiedere l’apertura di bar e ristoranti a pranzo e a cena in zona gialla e a pranzo in zona arancione, la Lega però si è astenuta così come Forza Italia, se non si fossero astenuti l’emendamento sarebbe passato. Ho scritto a Salvini chiedendo spiegazioni e lui ha risposto che era d’accordo sulla zona gialla ma non sulle aperture in zona arancione, me l’ha venduta così la sua decisione”.
Intanto sabato 20 marzo in piazza Grande a Modena ci sarà anche “Italexit”, il nuovo movimento politico del senatore Gianluigi Paragone. La sezione emiliana del nuovo partito, in un comunicato, afferma di voler scendere in piazza “per sostenere i ristoratori, le palestre, i centri estetici, gli operatori dello spettacolo e tutte le categorie più colpite da queste chiusure inutili e irragionevoli: perché non esiste alcuna evidenza scientifica che – previo distanziamento, presidi sanitari e igienizzazioni adeguate – si tratti di luoghi di contagio. Non certo più dei supermercati, delle mense aziendali, dei mezzi di trasporto o dei negozi autorizzati a rimanere aperti”, si legge nella nota. >> Le notizie di politica italiana