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Ritardi vaccini Covid, la battuta amara di Lino Banfi fa riflettere: «Siamo alle solite…»

25/01/2021 19:01 - Aggiornamento 25/01/2021 19:08

Dopo i ritardi vaccini Covid di Pfizer e AstraZeneca, il governo è al lavoro per modificare il piano. Difatti entro fine marzo 2021 ci saranno meno di 15 milioni di dosi contro i 28 milioni delle previsioni iniziali. Nei primi tre mesi dell’anno saranno vaccinati “solo” 7 milioni di Italiani. Una questione delicata, spinosa, da considerare non a torto l’argomento del giorno. Sul tema si è espresso anche Lino Banfi, che non ha risparmiato una battuta delle sue.

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Lino Banfi

Ritardi vaccini Covid, la battuta amara di Lino Banfi fa riflettere: «Siamo alle solite…»

Con la sua ironia, all’agenzia Adnkronos, l’attore pugliese si è lasciato andare ad amare considerazioni su quanto sta accadendo con i vaccini anti Covid: «Se non abbiamo casini che italiani siamo? Mica possiamo cambiare nazionalità? Quando in Italia tre cose vanno bene iniziamo ad aver paura e ci chiediamo… che cosa è successo?». Il nonno di Italia si augura che non si vada oltre gli 8 mesi. Banfi ha detto pure che nel frattempo sta facendo un pò di smart working: «Inizialmente pensavo fosse uno sport», ha detto con sarcasmo. «Come “nonno d’Italia” in tanti mi chiamano e mi scrivono chiedendomi come si devono comportare si fidano di me e mi chiedono di dirigerli, mi dicono che vogliono venire tutti con me ma per andare dove? Dobbiamo aspettare che il nostro medico ci chiami. Io ad esempio sono in cura al Campus Biomedico a Trigoria e una decina di giorni fa mi avevano detto che era questione di giorni, ora aspetto che mi chiamino», ha chiarito. Lo stesso Lino Banfi ha fatto poi una riflessione: «Non mi piace il termine ultra-ottantenni. Mi sarebbe piaciuto più ‘anziani obesi’ o ‘anziani brutti’. Con questo temine sembra che sei lì lì, noi (ultraottantenni) siamo dei privilegiati dopotutto!».

Lino Banfi

L’attore pugliese favorevole al vaccino

Sempre all’Adnkronos tempo fa Lino Banfi aveva detto di essere favorevole al vaccino. «Certo che sono favorevole al vaccino contro il Covid. Non solo: lo farei in diretta assieme a mia figlia e ai miei nipoti, in modo da coinvolgere tutte le generazioni. Aspetterei anche qualche mese, finché fosse disponibile per i più piccoli, pur di farlo tutti insieme: sarebbe un messaggio importante da dare a ogni classe d’età». Leggi anche l’articolo —> Covid, arriva la variante Brasiliana: il primo caso è in corso di valutazione a Varese

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