Ritardo vaccini, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare dei ritardi nelle consegne da parte di Pfizer. “Io so che i contratti non sono pubblici – ha affermato Cartabellotta- Bisognerebbe chiedere a chi li ha firmati questi contratti”. Poi spiega il vero motivo dei ritardi “un inghippo” solo apparentemente tecnico, in realtà dovuto a un contratto, a nostro avviso, che presentava fin dall’inizio un equivoco. Il nocciolo sono le dosi, perché ogni fiala di vaccino Pfizer ne contiene ben più di una.
ARTICOLO | Varianti coronavirus, Ippolito (Spallanzani) rassicura: “Vaccino adattabile”
Ritardo vaccini: non c’entra solo la consegna, ma anche la riparametrazione delle dosi
Nino Cartabellotta spiega bene perché le dosi di vaccino Pfizer non bastano. “Siccome si sta parlando di riduzione delle dosi – afferma il presidente di Gimbe – bisogna spiegare che inizialmente il bugiardino del prodotto identificava in ogni fiala la presenza di 5 dosi, poi l’Ema ha detto che bisogna estrarre 6 dosi, quindi la Pfizer ha rimodulato la consegna delle dosi”.
“Noi – prosegue Cartabellotta – adesso dobbiamo distinguere due aspetti: il ritardo delle consegne e la riparametrazione delle dosi. Pfizer dice che siccome l’autorità europea autorizza ad estrarre 6 dosi dai flaconcini, la sesta dose non è gratuita. Questo deve essere chiaro. Poi i ritardi sono un’altra questione”. Ecco spiegato quel che sembrava un dilemma: nel contratto con Pfizer evidentemente non ci si è accordati in modo chiaro sul numero di dosi da estrarre da ogni fiala.
Rinviare richiamo #vaccino #Pfizer per me non è una buona idea
👉Efficacia dopo 1a dose 52,4% (IC 29,5-68,4%)
👉Impossibilità di conoscere efficacia nel mondo reale
👉Rischio emergenza varianti
👉Uso off label
👉Responsabilità medico-legali
👉… https://t.co/eXbKrVQ3pq— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) January 21, 2021
Sul ritmo di vaccinazione in corso
“Appena si è aperta la campagna vaccinale – spiega Cartabellotta – c’è stata un po’ di sana competizione, un po’ tra le regioni un po’ tra i vari Paesi europei. Se da un lato era necessario partire in quarta, dall’altra bisognava tenere da parte qualche dose per assicurare la dose di richiamo. La solidarietà delle regioni in questi giorni sta facendo molto, chi ha qualche dose in più la sta cedendo alle altre per poter fare i richiami”.
“Non possiamo inventarci una vaccinazione creativa – aggiunge il presidente di Gimbe – il vaccino va somministrato secondo le indicazioni del bugiardino. Con uno, due, tre giorni di ritardo non succede nulla, immaginare di poter rinviare di un mese la seconda dose assolutamente no. L’arrivo del vaccino di Astrazeneca sarà molto importante. Sarà una fornitura di 40 milioni entro tre mesi, il grosso della nostra campagna vaccinale punta su questo vaccino”. >> Tutte le notizie sul Coronavirus