«Ma andate a cag…, voi e le vostre bugie», questa l’ultima uscita pop di Roberto Saviano, che ha citato sui social Max Gazzè e la Favola di Adamo ed Eva per sferrare un attacco alla sinistra italiana in vista del referendum per il taglio dei parlamentari. Battute a raffica su Twitter per lo scrittore di ‘Gomorra’ che non ha risparmiato nessuno: il Pd? «Vapore acqueo»; il segretario Nicola Zingaretti? «Cammina rasente i muri per non essere notato»; Luigi Di Maio? «Intriso di una cultura profondamente autoritaria e xenofoba». Saviano, che ha annunciato che voterà «no» al referendum, ha rilasciato un’intervista a ‘La Stampa’ in cui ha spiegato perché ha mandato a quel paese platealmente il Pd, Zingaretti e di riflesso anche Conte e i suoi ministri.
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Roberto Saviano: «Al referendum voterò no. Il Pd? Vapore acqueo, non credono in niente»
«Non se ne può più di chi non ha una posizione su nulla e giustifica la propria esistenza da 25 anni prima in opposizione a Berlusconi e poi a Salvini. Indignandosi quando sono all’opposizione e lasciando tutto immutato (per meglio gestire il potere) quando sono al governo. È politica questa? A me pare arte della sopravvivenza», ha dichiarato Roberto Saviano alla giornalista de ‘La Stampa’ Francesca Schianchi. Lo scrittore ha parlato di «bugie» del Pd: «La prima e più grande è l’inversione di rotta sulle politiche migratorie. Il dramma libico è talmente enorme che solo la storia potrà rendere giustizia all’immane sofferenza di esseri umani che preferiamo “gestire” pagando direttamente i loro carnefici». Per questo nel suo tweet Saviano ha messo in relazione il referendum agli accordi con la Libia? «È offensivo parlare del nulla mentre sull’altra sponda del Mediterraneo la gente soffre le pene dell’inferno. Questo è il problema principale di Zingaretti: mostra grande determinazione sulle cazzate e si defila sulle questioni fondamentali».
Roberto Saviano furioso: «Questo referendum è molto particolare e per potermelo spiegare ho ripensato alla definizione di schizofrenia»
A proposito del voto imminente per il taglio dei parlamentari, Roberto Saviano ha detto fermo: «Questo referendum è molto particolare e per potermelo spiegare ho ripensato alla definizione di schizofrenia: una serie di pensieri lucidi che ruotano attorno a un pensiero delirante. Ecco, c’è il dibattito sul referendum che è anche godibile se sei un costituzionalista o un politologo; ma questo dibattito riguarda una questione tanto inutile per il futuro del nostro Paese da essere offensivo in sé il solo chiedersi per cosa votare. Quanto alla posizione del Pd, potrebbe votare no, forse, magari… non credono in niente. Una cosa vale l’altra». Con franchezza lo scrittore ha ammesso: «Dopo la scelta della direzione del Pd, voterò convintamente No. E il mio sarà un voto contro questa classe dirigente». Parlando del ministro Dario Franceschini, che ha definito i tweet dello scrittore un’offesa ai militanti del Pd, Saviano ha detto: «Sarei io a offendere? Ma Franceschini lo sa che i militanti del Pd non sono stupidi?». Leggi anche l’articolo —> Coronavirus e mafia, come le organizzazioni criminali guadagnano dalla pandemia