Dopo l’addio a Palazzo Chigi Rocco Casalino è impegnato a promuovere il suo libro autobiografico, intitolato appunto “Il portavoce”. Ospite de L’Intervista di Maria Latella su “SkyTg24” si è sbottonato sui suoi progetti: «Il mio futuro? Potrebbe essere in Parlamento». L’ex portavoce di Giuseppe Conte ha spiegato: «Ho ricevuto diverse proposte, ma il mio futuro lo vedo ancora nel mondo della politica». Quel che sarà pare sia legato ai piani del premier uscente «Dipende anche da cosa farà lui. Credo di aver servito lo Stato e imparato tante cose, il flusso naturale potrebbe essere il Parlamento».
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Rocco Casalino: «Il mio futuro? Potrebbe essere in Parlamento», poi il giudizio su Salvini
Dalla Casa del “Grande Fratello” a Palazzo Chigi. A proposito del suo ruolo di portavoce Rocco Casalino ha detto: «Sento spesso il presidente, ora è in una fase in cui sta facendo diverse valutazioni, è normale del resto: siamo usciti da pochi giorni da Palazzo Chigi e deve fare un suo percorso». E ancora: «Conte federatore? Io so che ruoli che si assumono senza sporcarsi le mani, senza fare campagna elettorale sul campo non danno un riferimento alla platea dell’astensione che ha bisogno di immagini. Adesso abbiamo ancora un gap con il centrodestra di 7-8 punti e quelli non si recuperano con un leader di coalizione: serve un leader di partito, altrimenti questi punti non li recuperi». Nel corso dell’intervista Casalino ha speso qualche parola anche su Salvini. L’ex portavoce del premier Conte ha riconosciuto che il leader della Lega «è una macchina di consensi, tanto di cappello su questo. Gira, è molto sensibile al senso comune».
«Ho voluto raccontare la mia vita, la mia realtà, per spiegare molte cose. Farmi conoscere davvero»
Senza filtri si è raccontato nel suo libro Rocco Casalino. Un’infanzia difficile vissuta tra la povertà e le violenze in casa: «Ho voluto raccontare la mia vita, la mia realtà, per spiegare molte cose. Farmi conoscere davvero». Nell’autobiografia il ritratto di un padre violento, a cui ad un certo punto è arrivato ad augurare la morte: «È la punizione che gli ho inflitto per bilanciare il male subito per anni. Mi serviva per perdonarlo. Avevo troppa rabbia dentro per farlo prima». E ancora: «Il dolore più grande è stato non subire violenze fisiche da mio padre, ma vederlo picchiare mia madre e non poterla difendere in alcun modo. Ogni anno, però, da quando è morto, riesco a gestire meglio quei brutti ricordi. Ho sempre sofferto un gran freddo a casa. Mio padre non accendeva il riscaldamento per risparmiare e quindi ora non mi interessano i soldi o avere una casa grande, anzi, ma la casa deve essere molto calda». Leggi anche l’articolo —> Casalino da portavoce a scrittore: al via la maratona tv per il nuovo libro