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Strage di Erba, Rosa Bazzi smentisce presunto nuovo amore: «È una stupidata» o una strategia sospetta?

16/01/2020 15:59 - Aggiornamento 16/01/2020 16:05

Strage di Erba: Rosa Bazzi avrebbe smentito categoricamente quanto divulgato dal settimanale Giallo, ovvero che lei si sarebbe innamorata di un altro uomo, un detenuto ergastolano investito e ucciso da un’auto lo scorso dicembre mentre era fuori dal carcere in quanto beneficiario di un permesso premio. Lo riporta il settimanale Oggi.

Rosa Bazzi smentisce notizia sul suo presunto nuovo amore: «È una stupidata»

«La donna, all’ergastolo con marito Olindo Romano per la strage di Erba, rivela in esclusiva al settimanale Oggi la verità sul suo nuovo (presunto) amore dietro le sbarre. E gli avvocati sospettano che dietro ci sia una strategia sospetta», si legge al riguardo. A detta della Bazzi, condannata al carcere a vita insieme al marito, Olindo Romano, perché riconosciuta colpevole dell’eccidio consumatosi nella corte di Via Diaz l’11 dicembre 2006 in cui furono trucidati a sprangate e sgozzati Raffaella Castagna, suo figlio Youssef di due anni, sua madre Paola Galli e la signora che abitava al piano superiore, Valeria Cherubini, la notizia del suo presunto innamoramento sarebbe stata tutta un’invenzione. «E lo fa con parole che lasciano anche aperto il sospetto che se ne sia parlato per sviare l’attenzione da fatti ben più importanti che riguardano la possibile revisione del processo», scrive Oggi.

Nuovo amore Rosa Bazzi, difesa: depistaggio?

«È una stupidata. Io vorrei sapere chi mette in giro queste bugie che servono solo a far male alle persone», queste le parole che Rosa Bazzi avrebbe riferito a uno dei suoi avvocati, il quale le ha poi condivise con il settimanale Oggi. Smentito dunque il presunto amore che la donna avrebbe avuto nel carcere di Bollate per Marco Alberti, investito sulle strisce pedonali a Corsico qualche settimana fa. E l’altro penalista che assiste i coniugi Romano, l’avvocato Fabio Schembri, ha aggiunto al riguardo: «Non vorrei che questi pettegolezzi, peraltro falsi servissero a sviare l’attenzione da fatti ben più importanti, resi pubblici proprio nelle stesse date. Ovvero, per il 3 febbraio è stata finalmente fissata l’udienza in Corte d’Assise a Como per stabilire l’analisi dei reperti rimasti dopo l’illecita distruzione avvenuta a opera di un cancelliere del tribunale e l’accesso ai server delle intercettazioni, in modo che si possa capire che fine abbiano fatto quelle scomparse della coppia e soprattutto dell’unico testimone Mario Frigerio».

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