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Rosa e Olindo chiedono il server delle intercettazioni a Frigerio: “Buchi temporali sospetti”, ecco quali

02/02/2020 17:33 - Aggiornamento 02/02/2020 18:01

Strage di Erba: domani 3 febbraio 2020 avrà luogo l’importante udienza in Corte d’Assise a Como, durante la quale si deciderà in merito alla richiesta fatta dalla difesa di Rosa e Olindo di analizzare i reperti d’indagine sopravvissuti alla misteriosa distruzione avvenuta mesi fa, e sui quali durante l’inchiesta furono rinvenute tracce biologiche non appartenenti ai coniugi Romano, condannati all’ergastolo per l’eccidio consumatosi l’11 dicembre 2006, né alle vittime.

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Non solo, la difesa chiede anche di poter accedere “al server della Procura della Repubblica di Como, per capire che fine hanno fatto i periodi delle intercettazioni ambientali che non sono presenti in atti. Ne mancano parti, addirittura una settimana intera per quanto riguarda Mario Frigerio – il testimone chiave, guarda caso …  – una in particolare relativa al momento topico (in cui dall’accusare uno sconosciuto dalle fattezze riconducibili ad un soggetto di etnia araba che lui mai aveva visto fino ad allora – «Era scuro, non era di qua» – arriva ad accusare esplicitamente il vicino di casa Olindo Romano ndrin cui riceverà la visita dei carabinieri … e proprio quella intercettazione manca”, lo ha detto a UrbanPost l’avvocato Fabio Schembri, difensore di Rosa e Olindo.

Su quei buchi temporali sospetti, a detta della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, si è focalizzata l’attenzione della redazione di Quarto Grado, che nella puntata dello scorso 31 gennaio ha messo in evidenza quali sono tutte le parti mancanti di intercettazioni fatte a Mario Frigerio, unico testimone sopravvissuto alla strage che in aula accusò Olindo riconoscendolo quale suo aggressore. Trattasi di “tagli poco chiari” per la difesa, che non esclude siano stati oggetto di manipolazioni. “Noi vorremmo fare chiarezza anche su questo aspetto per capire qual è il motivo, anche di carattere tecnico, che ha portato alla mancanza di tutto questo pezzo, un pezzo di intercettazione importante”, così l’avvocato Schembri a UrbanPost.

Sparite importanti intercettazioni a Mario Frigerio, ecco quali

Ricoverato in terapia intensiva, Frigerio al suo risveglio dal coma (19 dicembre 2006) venne intercettato 24 ore su 24. Mancano però all’appello parti di intercettazione, proprio quelle che hanno preceduto il suo cambio di versione, quando, cioè, dall’accusare un individuo di sesso maschile, olivastro e mai visto prima nel quartiere, fece il nome del vicino di casa Olindo. Solo un caso o, come ipotizza la difesa, Frigerio venne indottrinato e poi suggestionato dagli inquirenti che proprio in quei giorni gli facevano visita in ospedale e per primi gli parlarono di Olindo Romano? L’accesso al server tanto auspicato, se concesso servirebbe proprio a dipanare questo dubbio. Mancano agli atti le seguenti intercettazioni (fonte Quarto Grado): dalle ore 6:25 alle 7:03 del 25 dicembre 2006; dalle 11:49 del 28 dicembre alle 9:55 del 3 gennaio 2007; dalle 9:25 alle 11:01 del 5 gennaio; dalle 11:24 del 6 gennaio alle 11:24 del 12 gennaio. Tra il 28 dicembre e il 3 gennaio la macchina non avrebbe funzionato, perché? A destare il più grande sospetto dei difensori di Rosa e Olindo il fatto che il 26 dicembre nella stanza di Frigerio entrarono i due magistrati a capo dell’inchiesta e proprio in quell’incontro il testimone oculare con un filo di voce dichiarò la sua seconda verità facendola mettere agli atti nero su bianco. Di punto in bianco accusò il vicino di casa, dopo avere nei giorni precedenti fornito un identikit non riconducibile a Olindo. Cosa accadde nel frangente temporale intercorso tra l’una e l’altra versione non è dato sapere, perché mancano le intercettazioni ad esso inerenti. Ecco perché la difesa chiede di poter acceder al server. Lunedì 3 febbraio 2020 sapremo se la richiesta sarà accolta o meno.

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