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Chi è Rosario Salvatore Aitala, il magistrato dell’Aja che giudicherà Putin

15/04/2022 08:51 - Aggiornamento 16/01/2024 19:48

A giudicare direttamente i crimini di guerra compiuti dall’esercito di Putin in Ucraina sarà un giudice italiano Rosario Salvatore Aitala. È lui l’incaricato alla Corte penale internazionale dell’Aja a seguire il fascicolo sulle violenze compiute dai militari russi. Lo hanno scelto per occuparsi del conflitto in Ucraina con Antoine Kesia-Mbe Mindua e Tomoko Akane, altri due togati.

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Chi è Rosario Salvatore Aitala, il magistrato italiano dell’Aja che giudicherà Putin

Professore di diritto internazionale penale alla Luiss, 54 anni, Rosario Salvatore Aitala è stato fino al 1992 funzionario di polizia e nel 1997 è entrato in magistratura. Ha lavorato a Milano, Trapani, Roma. Ha viaggiato anche molto all’estero. Come si legge su «TribunaTreviso» prima di far parte del Gotha dei tribunali, quello dell’Aja, è stato consigliere per le aree di crisi e ha lavorato contro la criminalità internazionale in numerosi ministeri degli Esteri: è stato in Albania, Afghanistan, Balcani e America Latina. Adesso spetterà a lui giudicare le responsabilità sulle bombe sull’ospedale pediatrico di Mariupol, sulle fosse comuni e i cadaveri in strada con le mani legate, le cantine con i corpi torturati rinvenuti a Bucha dopo il ritiro delle truppe di Putin. E ancora gli stupri e violenze contro civili inermi, donne e bambini, che si sono perpetuate ad Irpin, Hostomel, Chernihiv, Kharkiv e in tutta la regione di Kiev. Aitala dovrà esprimersi anche sull’uso delle bombe a grappolo e raid piovuti sulla stazione di Kramatorsk sulla gente in fuga.

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Fa parte della Commissione sui Crimini di Guerra voluta dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia

Come scrive «Il Giornale» il magistrato che giudicherà Putin è stato anche consigliere per gli affari internazionali del presidente del Senato, Piero Grasso. Oggi, in Italia, fa parte della commissione sui crimini di guerra voluta dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia. “Il diritto internazionale penale è un modo di guardare il mondo. Chiunque legga le pagine della storia delle atrocità di massa, anche se molto distanti nel tempo e nello spazio, diventa testimone di crimini che invocano giustizia”, ha scritto Aitala nel suo ultimo libro come riportato da «La Repubblica». Leggi anche l’articolo —> Putin e la paura di essere avvelenato: la confidenza di Vittorio Feltri

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