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Rossano Sasso e il flash-mob contro il “bastardo irregolare” poi dichiarato innocente

25/02/2021 15:56 - Aggiornamento 25/02/2021 15:59

Non appena annunciate le nomine dei sottosegretari, Rossano Sasso della Lega ha attirato l’attenzione per un paio di “incidenti” che non proprio abbelliscono il curriculum del nuovo sottosegretario all’Istruzione. Nel 2018 il deputato pugliese, che fa della lotta all’immigrazione il suo stendardo, organizzò un flash-mob in provincia di Taranto contro un migrante marocchino accusato di stupro. Rossano Sasso non risparmiò offese al migrante che poi, al processo, venne riconosciuto innocente.

>> Rossano Sasso scambia Topolino per Dante: la gaffe del nuovo sottosegretario all’Istruzione

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Sottosegretario Lega Rossano Sasso

Non bastava Lucia Borgonzoni sottosegretaria alla Cultura – colei che ha affermato di non leggere un libro da anni – per rendere orgoglioso Salvini. La Lega completa il set dei sottosegretari impresentabili con Rossano Sasso, nuovo sottosegretario all’Istruzione del governo Draghi. Il deputato barese del Carroccio ha fatto parlare di sé per la sua gaffe, quando ha usato una citazione di Topolino scambiandola per una frase di Dante Alighieri. Non esattamente la preparazione che ci si aspetta da chi ora è sottosegretario all’Istruzione.

Il flash mob e le accuse a Chajar

Ma non è l’unico episodio che dovrebbe far arrossire Rossano Sasso, Salvini e tutta la Lega. Era l’estate del 2018 quando Sasso organizzò un flash-mob tra i lidi di Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, dopo l’arresto di un migrante marocchino di 31 anni che era stato accusato di violenza su una 17enne di origine colombiana. Sasso, insieme ad altri esponenti leghisti del Sud Italia, con le bandiere salviniane in mano definì Mohamed Chajar un “bastardo irregolare sul nostro territorio”. Il deputato leghista non perse l’occasione per promettere di “cacciare i migranti irregolari a calci nel culo”, in pieno stile Lega. Su Twitter il ministro Salvini commentò la notizia del fermo del marocchino, aggiungendo che “nel Decreto sicurezza che ho in testa bestie come lui saranno prontamente rimandate al loro Paese”.

Cinque mesi dopo il migrante marocchino fu assolto in formula piena in quanto non colpevole di aver commesso il fatto. Durante il processo erano emerse contraddizioni nelle dichiarazioni della 17enne e del suo fidanzato. Il tribunale presieduto dal giudice Fulvia Misserini ordinò l’immediata scarcerazione del giovane migrante, che era accusato di aver approfittato dello stato di ebbrezza di una 17enne, e di aver tentato, contro la sua volontà, di baciarla.

L’assoluzione e le scuse – non pervenute

Il fidanzato della presunta vittima, un cittadino brasiliano poco più che maggiorenne, era intervenuto colpendo il 31enne con una bottiglia alla testa e costringendolo a dileguarsi. Il giovane migrante si era sempre difeso sostenendo di aver solo aiutato la ragazza perché in difficoltà. Egli stava cercando di farla rinvenire con dell’acqua di mare gettata sul viso, sollevandole le gambe dopo una sbronza. Malgrado la totale assoluzione del 31enne, Rossano Sasso non si è mai scusato per le accuse sollevate durante i suoi confronti. >> Tutte le news